Le erbe di Noris Cunaccia Patrimonio Unesco?
Cultura alimentare alpina patrimonio immateriale Unesco?
Avviato ieri a Innsbruck il percorso di candidatura
Tra i prodotti e le pratiche inserite nell’inventario da tutelare dal lato trentino dei 7 Paesi dell’arco alpino anche la castanicoltura della Valsugana, il vin santo, il pane delle Giudicarie Esteriori, il Botiro del Primiero e la raccolta di erbe spontanee in Val Rendena
È iniziato ufficialmente il percorso di candidatura della Cultura alimentare alpina alla Lista rappresentativa del Patrimonio immateriale Unesco. Ieri pomeriggio ad Innsbruck, nell’ambito della conferenza di metà mandato del progetto europeo Alpfoodway, i 14 partner, tra i quali la Trentino School of Management (Tsm) con la step –Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio e la Fondazione Edmund Mach come osservatore, hanno promosso la carta a sostegno dell’iniziativa che coinvolge i sette Paesi dell’arco alpino. Tra i prodotti e le pratiche inserite nell’inventario da tutelare anche la castanicoltura della Valsugana, il vin santo, il pane delle Giudicarie Esteriori, il Botiro del Primiero e la raccolta di erbe spontanee in Val Rendena. (fonte https://www.efanews.eu/item/4890)
E le erbe spontanee in Val Rendena sono la vita di Noris Cunaccia, una nostra compaesana che da decenni fa con grande passione quello che, per necessità di sopravvivenza, per alimentarsi e per curarsi, facevano prima di lei la madre, la nonna, la bisnonna, tramandandosi una linea matriarcale di sapere. Spostandosi di malga in malga, tra pendii e ruscelli, Noris raccoglie le erbe spontanee locali secondo le stagioni e i cicli della natura. E ora, questo pezzo importante della nostra storia si avvia a diventare patrimonio immateriale Unesco.