1971: il vitello a due teste
Da “L’uomo delle mucche” di Brunetto e Lucio Binelli
Spettacolo teatrale rappresentato per la prima volta mercoledì 26 agosto nell’ambito della manifestazione Giovenche di razza Rendena. Sfilata e dintorni.
Il Vitello a due teste (il racconto dello Zio ai nipoti)
Ora vi racconto io una storia- Una storia… particolare, un fatto che ho visto coi miei occhi!
Un mattino di settembre, quasi quarant anni or sono, Massimo detto Ciarìn, allevatore di Pinzolo si era alzato prima del solito. Era preoccupato per una delle sue mucche, che era lì lì per partorire e nonostante tutto sembrasse andare bene, Massimo aveva come un… presentimento.
La mucca era tranquilla e ruminava sdraiata sul fieno.
Non era ancora arrivato il momento penso’ Massimo-
Verso sera, pero’, la mucca comincio’ a innervosirsi.
Il momento, dunque, era arrivato.
Massimo preparo’ tutto ciò che serviva in queste occasioni e si preparò ad assitere la sua “Cerva”, così si chiamava la mucca, durante il parto.
Massimo si accorse quasi subito che qualcosa non andava per il giusto verso! Il suo presentimento era fondato!
Dopo molti sforzi senza risultato, stava pensando che sarebbe stato meglio chiamare il veterinario, ma… doveva prima avvertire Pia.
Pia Collini Borciul, sua moglie, la sua compagna di una vita. Massimo sapeva che lei era particolarmente affezionata alla “Cerva”!
Pia lascio’ a metà quello che stava facendo e si affretto’ alla stalla.
Dopo qualche tempo, arrivo’ il veterinario che dopo un rapido esame, sentenzio’: “E’ un parto gemellare!”
“Strano” penso’ Massimo, che di parti ne aveva visti in tanti anni, e pensava di saper distinguere! C’era qualcosa che non lo convinceva!
E c’era sempre il suo presentimento che non lo abbandonava.
Pero’ il veterinario… è il veterinario! Se lui diceva che non era nulla di straordinario…
La “Cerva” fu portata in una sede piu’ appropriata per poter effettuare il taglio cesareo.
Pia non volle abbandonare la sua mucca nemmeno per un secondo!
Anche Paolo e Clara, due dei loro figli, vollero rimanere vicini alla Cerva!
Si procedette all’operazione e… dapprima uscirono due zampe posteriori poi piano piano scivolo’ fuori un corpo e poi… la testa faceva fatica ad uscire. Sembrava fosse incastrata e dopo notevoli sforzi finalmente riuscirono ad estrarla… ma… non era una sola!
Immaginatevi lo stupore di Massimo e di Pia quando videro apparire un vitello con due teste!
Non volevano credere ai loro occhi ma il vitello era lì ed aveva non una ma due teste !…. due teste!!!
In un battibaleno si sparse la voce in tutto il paese e tutti, ma dico tutti accorsero alla stalla di Massimo per vedere il vitello a due teste.
Anch’ io lo vidi. C’era una lunga fila di gente ed a turno si entrava nella stalla per vedere il vitellino. Faceva molta tenerezza ed i bambini lo accarezzavano. In coppia, perché uno accarezzava una testa ed un altro accarezzava l’ altra…
Tutti avrebbero voluto adottarlo. Tutti avrebbero voluto vederlo crescere,
avrebbero voluto vederlo pascolare d’estate su alle malghe. Immaginatevi arrivare ad una malga e trovarsi davanti una mucca che pascola con due teste !
Ma non fu possibile salvare il povero vitellino! Infatti non sopravvisse a lungo.
La “Cerva” morì appena dopo il parto. Pia la assistette per tutto il tempo e mi ha raccontato poco tempo fa che il ricordo di quell’agonia ancora la commuove. Gli occhioni della Cerva. Quegli occhi imploranti, tristi sono ancora impressi nella sua memoria tanto che ancora se ne commuove al raccontarlo.
Quella notte Pia non riuscì a prendere sonno. Massimo al mattino le chiese cosa poteva fare per lenire il suo tormento.
“Vendi tutte le mucche”, gli disse Pia. “Non potrei più sopportare un altro strazio come questo! Non potro’ più dimenticare quello sguardo, quegli occhi piantati nei miei!”
Massimo non disse nulla!
Poche settimane dopo, alla fiera di S.Michele, vendette tutti i capi che aveva nella stalla. Tra la sua passione di allevatore e il suo amore per Pia, non ci furono dubbi. Massimo rinuncio’ a fare l’allevatore!
Il Vitello a due teste – di Brunetto e Lucio Binelli