ASSEMBLEA STRAORDINARIA CASSA RURALE PINZOLO – FUSIONI
Non potrò essere presente all”™Assemblea Straordinaria del 25 maggio prossimo, e me ne dispiaccio. Vorrei però che fossero note ai Soci, queste mie riflessioni anche se il mio orientamento non potrÁ essere computato nell”™esito della votazione.
PINZOLO 23 maggio 2019
Autunno 1895 : grazie all”™intrapredenza di don Napoleone Cavalieri, sacerdote roveretano, parroco a Carisolo e buon amico di Don Lorenzo Guetti, viene avviato l”™iter per l”™istituzione di una Cassa Rurale, al fine di AIUTARE LA GENTE a MIGLIORARE LA PROPRIE QUALITA”™ di VITA.
Autunno 2018 : dopo essere passata attraverso:
- TRE cambi di valuta corrente
- UN cambio di nazionalitÁ
- DUE guerre mondiali
- Innumerevoli crisi economiche e finanziarie locali, nazionali ed internazionali dalle più lievi alle più disastrose
la vecchia Cassa Rurale di Pinzolo è ancora in piedi e gode, tutto sommato, di buona salute. Ciononostante vengono paventati gravi ma indefiniti pericoli per la stabilitÁ delle Casse Rurali in generale e per questa ragione viene suggerito, meglio sarebbe dire viene imposto, un cambiamento di prospettiva rivoluzionario: l”™obiettivo primario degli Istituti di Credito Cooperativo non deve e non può più essere quello di AIUTARE LA GENTE a MIGLIORARE LA PROPRIE QUALITA”™ di VITA, ma dovrÁ essere LA GENTE ad AIUTARE gli ISTITUTI a migliorare la loro soliditÁ anche diminuendo la propria (della gente) qualitÁ di vita. E così ci si “scioglie” nel cosiddetto Gruppo Bancario del Credito Cooperativo” facendo finta che questa sia una scelta dei Soci.
La prospettiva è cambiata di 180 gradi. Il fine non è più quello di aiutare le famiglie, le persone gli individui a relizzare le proprie aspirazioni, a far fronte alle proprie difficoltÁ . Lo scopo è, oggi, quello di “evolvere (sic!) verso una BANCA dimensionalmente maggiore ed efficacemente strutturata in grado di governare e presidiare l”™aumento della complessitÁ burocratico-normativa, i rapporti con la Capogruppo Cassa Centrale Banca e lo sviluppo del mercato bancario e della relativa concorrenza.” (cit. dall”™opuscolo di convocazione dell”™Assemblea).
Il che è un po”™ come dire che fino a ieri avevamo un”™utilitaria che guidavamo noi e ci serviva per portarci dove volevamo andare; da oggi invece abbiamo rottamato la vecchia utilitaria per salire su un autobus più sicuro e confortevole che però ci porterÁ dove gli pare all”™autista!
Non potrò essere presente in Assemblea e me ne dispiaccio, tuttavia come giÁ avevo fatto in occasione dell”™Assemblea del novembre 2018, esprimo la mia personale contrarietÁ alla proposta di fusione.
La motivazione, questa volta, deriva anche dal nome: se si fosse proposto, per la nuova realtÁ , il nome di BANCA ADAMELLO avrei potuto almeno apprezzare la trasparenza dell”™operazione.
Continuare ad usare il nome di CASSA RURALE per definire l”™Istituto che deriverÁ da questa fusione, credo sia una mera operazione di marketing che però rappresenta un insulto alla memoria delle Casse Rurali e al concetto stesso di Credito Cooperativo.
Le Casse Rurali ed il Credito Cooperativo sono morti.
Lasciamoli riposare in pace.
                                                                           Lucio Binelli