Pinzolo: In pellegrinaggio a Mantova
A Mantova, vicino a Porto catena, nella chiesa di via Pomponazzo dedicata a San Martino vescovo di Tours, uno dei santi più popolari, modello di carità cristiana (fu quello che tagliò il proprio mantello per cederne la metà ad un poveraccio ignudo in una fredda notte d’inverno) ed oggetto di culto particolare in val Rendena, dove i suoi toponimi documentano la presenza longobarda e il passaggio dei Franchi, si trovano l’altare dei rendenesi e una pietra sepolcrale, sotto la quale venivano inumati quanti morivano lontano da casa. Risale al 1600, testimonianza dell’emigrazione dei segantini in quella città. L’11 novembre di ogni anno vi si celebra messa davanti ad una folta schiera di fedeli calata con mezzi diversi dalla Rendena al seguito delle proprie autorità, con alpini e schũtzen in divisa, altre associazioni e qualche complesso corale (quest’anno è stata la volta del coro parrocchiale di Sant’Antonio di Mavignola). Mercoledì scorso, il giorno di San Martino appunto, riscaldato da una splendida giornata di sole in omaggio a una tradizione che non si smentisce mai (l’esate di san Martino!) oltre un centinaio di persone, quali con i pullman messi a disposizione dal comune di Pinzolo, quali in auto, hanno raggiunto la città dei Gonzaga per presenziare al sacro rito, concelebrato da mons. Angelo Cavana per la diocesi di Mantova e da don Mario Bravin, parroco di Madonna di Campiglio, sull’altare dei rendenesi (risanato e restaurato una ventina d’anni fa dalla Confraternita di San Gerolamo di Baldino). Una cerimonia, come sempre, molto suggestiva. Rino Rosano, assessore alle pubbliche relazioni del comune di Mantova ha accolto la delegazione dei nostri valligiani guidata dall’assessore alla cultura Carola Ferrari. Con lei l’assessore Luciano Caola e Luciano Cereghini, Roberto Cozzaglio, Enza Cunaccia e la dipendente Daniela Casenghi per la Pro loco. Quest’ultimo ha avuto l’opportunità di avviare un utile dialogo con i responsabili della Pro loco di Mantova in vista di un gemellaggio fra le due località. Quindi visita al Museo nazionale dei vigili del fuoco (Mantova con le sue chiese, i suoi musei, i suoi palazzi offre ogni anno lo spunto ad ammirare qualcosa di diverso) e salto nella vicina Gazoldo degli Ippoliti per il pranzo, preparato dagli allievi della scuola cuochi di quella località. Gazoldo è gemellata con Pinzolo, cui ha intitolato una strada per via degli arrotini. Il suo celebre Museo delle cere ospita un arrotino rendenese (a grandezza d’uomo) che affila un coltello su un’antica mola, mentre la sua chiesa ospita pregevoli dipinti di Gaspare Antonio Baroni, pittore trentino di notevole bravura, originario di Borgo Sacco.[/A_CAPO]