Mavignola: Progetto di mobilità integrata
Il punto di maggior spessore della seduta di consiglio comunale di sabato sera ha riguardato l’esame e l’approvazione del piano di mobilità integrata di Sant’Antonio di Mavignola. E’ stato illustrato in un documento predisposto da una commissione della frazione che vi ha lavorato con impegno e serietà da parecchio tempo. Dopo essersi confrontata da maggio a luglio con la popolazione attraverso 5 incontri e una serie di interviste mirate, a persone, donne e uomini delle età più diverse, in grado di rappresentare la realtà socio economico e culturale della località, ha elaborato i dati raccolti e presentato le sue conclusioni ai residenti lo corso 20 ottobre. Il gruppo è formato da Filippo Collini, presidente della consulta frazionale, da Nadia Vidi, presidente della Pro loco e dal suo vice Angelo Fedrizzi, dal consigliere di minoranza Massimo Collini, da Floriano Collini, delegato del sindaco e rappresentante dei maestri di sci, e da Carlo Maestranzi per gli albergatori. Punto di riferimento per gli aspetti tecnici la dott.ssa. Maria Theresia Pertner dell’ Oekoinstitut di Bolzano e Patrizia Ballardini. Giovanna Binelli, assessore della frazione di Sant’Antonio di Mavignola, ha coordinato il tutto con passione e tanta disponibilità. Di notevole interesse i risultati prodotti. Sicuramente fanno pensare, e faranno discutere a lungo. Perché sono emersi due scenari, poco o affatto compatibili l’uno con l’altro, almeno a prima vista. Non è detto che i politici, come succede quasi sempre, riescano a combinarli insieme, e magari a snaturarli entrambi dei loro valori più qualificanti. La prima ipotesi vede il “paese” di Mavignola come cuore della memoria e porta del Parco, con un ruolo unico e indipendente dai due poli di Campiglio e Pinzolo per la località. Obiettivo strategico diventa il recupero, la riqualificazione di spazi ed edifici esistenti, per vivere la montagna in maniera autentica con un turismo a livello moderato, differenziato nelle proposte e nelle offerte per tutto l’anno, in strutture medio-piccole, il Parco e la sua “Casa” per la formazione e per le visite guidate come attrazione forte. Alternativa a questo progetto l’idea che Pinzolo e Campiglio si incontrino a Mavignola. In questo caso la frazione acquisirebbe un ruolo di cerniera tra i due poli, punto di incontro e di attrazione, unita direttamente ad essi, legata al collegamento Pinzolo-Campiglio dal punto di vista strategico.[/A_CAPO]
Oggi come oggi Sant’Antonio di Mavignola è unica, un gioiello nascosto, conosciuto solo da chi vi abita e da chi vi soggiorna, invisibile a chi lo attraversa. Nell’immediato abbisogna di misure di manutenzione e di moderazione del traffico lungo la strada statale e del collegamento di questa con Via Vedretta di Lares; necessita poi di nuovi parcheggi e di una attenta e misurata riqualificazione degli spazi interni al borgo antico, già avviata con lo splendido restauro degli affreschi dei Baschenis sulla vecchia chiesa e con una serie di altre piccole iniziative. Il documento, cui sono stati aggiunte alcune osservazioni avanzate da Massimo Collini, è stato approvato all’unanimità.[/A_CAPO]