Caduti di Pinzolo: Costrizione o FedeltÁ alla Patria?
La presentazione del Volume “Memorie della Grande Guerra, Censimento dei monumenti ai caduti nelle Giudicarie”, avvenuta giovedì 31 ottobre scorso a Daone, a cura del Centro Studi Judicaria, mi ha dato lo spunto per una breve considerazione sul monumento ai caduti che si trova all’ingresso del cimitero di San Vigilio. Realizzato a partire da un progetto di Ettore Sottsass senior, ha la forma di un”™edicola con quattro colonne che reggono una copertura tronco-piramidale fortemente sporgente. Fu inaugurato nel 1926. Il materiale impiegato è la tonalite, lavorata con maestria da artigiani di Pinzolo, gli “spizuclin” (tra cui Pietro Maturi Paparòt).
Nella parte superiore campeggia la scritta “COSTRETTI A PUGNARE PER L’OPPRESSORE“. La frase risente chiaramente del periodo storico in cui è stata realizzata (1926): il Trentino era da pochi anni entrato a far parte del Regno d’Italia, dopo la sconfitta dell’Impero Austro-Ungarico, ed eravamo in pieno regime fascista. Nel 2014, a cento anni dall’inizio della Grande Guerra, è stata aggiunta una targa commemorativa con una scritta completamente diversa: “RICORRENDO IL CENTENARIO DELL’INIZIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, LA COMUNITA’ DI PINZOLO ONORA I SUOI CONCITTADINI, QUI RICORDATI, CHE CON FEDELTA’ ED ABNEGAZIONE ESTREMA DIFESERO LA LORO PATRIA L’IMPERO D’AUSTRIA – UNGHERIA“.
Ma allora, COSTRIZIONE o FEDELTA’? Dove starÁ la veritÁ ? Noi crediamo che i nostri poveri compaesani avrebbero preferito continuare ad occuparsi delle loro famiglie in val Rendena anzichè andare in Galizia o in qualche altro fronte orientale. Si sÁ , le guerre le dichiarano i ricchi ma muoiono i figli dei poveri. E in Rendena, almeno allora, erano quasi tutti poveri.
Marco Salvaterra