Lettera a De Battaglia sulle Poste Italiane
Egr. Dottor Franco De Battaglia[/A_CAPO]
Ho pensato di rivolgermi a Lei per denunciare un aspetto della privatizzazione delle Poste che mi ha lasciato basito; ed insieme vedere come la pensa in merito. Fra le tante cose effettuate in questi ultimi anni dal governo c’è stata la privatizzazione dei servizi pubblici (sembra che a breve ci sia anche quella dell’acqua!).Ovviamente in nome di una maggiore efficienza, di un miglioramento della funzionalità e di una riduzione dei costi. Con benefici che sarebbero dovuti ricadere sull’utenza e sul cittadino. Venerdì mattina (18 dicembre) all’ufficio postale di Pinzolo mi è stato consegnato un biglietto per il rinnovo del canone relativo all’utilizzo della casella postale che uso da tanti anni. La mia è una casella piccola. Mi vengono richiesti 100 euro. Lo scorso anno il canone era meno della metà! Come mai è stata raddoppiato? E in tasca a chi vanno quei soldi? A monte una considerazione. L’ufficio di Pinzolo che serviva anche i paesi vicini, da quando è stato privatizzato ha ridotto il numero degli impiegati, sono stati ridotti in orario o soppressi gli uffici dei paesi vicini (Carisolo, Mavignola, e Strembo) creando più di un problema ad anziani e a chi non possiede un automobile, è stato diminuito il numero dei portalettere, sono stati privilegiati i servizi bancari. Di certo la privatizzazione ha prodotto degli effetti: il costo della gestione ridotto di almeno un terzo e i ricavi aumentati. Secondo logica alla riduzione del costo della gestione con sacrifici ricaduti sulla comunità, sarebbe dovuto seguire un minor costo dei costi per l’utenza. Invece è addirittura più che raddoppiato rispetto all’anno scorso. Penso sia utile trarne qualche considerazione, e magari spostare il problema sull’acqua, che pure si vuol privatizzare! E magari accertare le responsabilità di una simile politica. [/A_CAPO]Cordialmente Giuseppe Ciaghi[/A_CAPO]