Storie di Migranti – Intervista al Nonno Filippo Maturi – 3^ Parte

Mentre eri a New York frequentavi i tuoi compaesani? – TERZA PARTE

Fra “rendeneri” ci frequentavamo spesso: ci si ritrovava per festeggiare le feste nazionali americane come il 4th of July, il Columbus Day ed il Thanks-giving Day e con i più intimi ci si vedeva alla domenica pomeriggio o in occasione delle feste religiose.
Inoltre tra moleti ci si teneva sempre in contatto grazie alla nostra associazione, la New York Grinders Association.
Un importante occasione di confronto fra gli arrotini di tutti gli Stati Uniti era rappresentato dal “Ballo Annuale dei Moleti” che era organizzato una volta all’anno dalla nostra associazione.


Broshure Ballo Annuale N.Y. Grinders Association

Durante quegli anni quante volte sei riuscito a tornare a Pinzolo?

Sono tornato a Pinzolo per la prima volta dopo sei anni, nel 1965.
L’economia della nostra Valle stava cambiando grazie soprattutto allo sviluppo del turismo. Finalmente le cose si stavano “muovendo” e c’era la possibilità di migliorare le proprie condizioni economiche anche restando a casa!
Al mio ritorno a New York continuai il mio lavoro con impegno e cominciai a risparmiare per comperare quei terreni che secondo me rappresentavano un solido investimento a Pinzolo e a Carisolo e che mi avrebbero consentito di tornare a casa quando e se lo avessi ritenuto opportuno.


I fratelli si ritrovano (estate 1965)

E la Nonna? Quando l’hai conosciuta?

La nonna l’ho conosciuta un sabato sera in un “Dancing”.
I dancing erano locali da ballo dove ci si ritrovava al sabato sera o alla domenica pomeriggio per divertirsi e ballare in compagnia degli amici.
La nonna era originaria di Puerto Rico ed era venuta a New York dopo la morte di suo padre quando era una ancora una bambina. Aveva frequentato le scuole a New York e lavorava come impiegata in una filiale della “Chase Manhattan Bank”.
Dopo qualche anno di fidanzamento abbiamo deciso di sposarci e di formare una famiglia.


I nonni in viaggio di nozze


Una domenica a Manhattan

Quanto tempo sei rimasto a New York? Perché hai deciso di tornare in Italia?

Sono rimasto a New York per 15 anni, sono stati anni di duro lavoro e sacrificio. Verso la fine degli anni ’60 le cose stavano cambiando a causa dell’aumento delle tensioni razziali e di nuove ondate migratorie.
Vivere e lavorare a New York stava diventando più pericoloso e con la nonna cominciammo a valutare l’idea di trasferirci nel New Jersey oppure di venire a Pinzolo.
Era una decisione difficile soprattutto perché avevamo dei figli e volevamo scegliere la cosa migliore per loro.
Nel 1969 venimmo a Pinzolo per un breve periodo e dopo questo viaggio decidemmo insieme di predisporre per rientrare definitivamente in Italia.
Il turismo sembrava rappresentare il futuro della nostra valle e gli alberghi rappresentavano un investimento e un posto di lavoro garantito per tutta la famiglia.
Incaricai mio padre di occuparsi di tutto e lui fece costruire il Beverly Hotel: era il 1970.
Dagli Stati Uniti seguivo tutti i miei affari ma non potevo ancora rientrare: dovevo guadagnare ancora un po’ di denaro per sostenere tutte le spese che avevamo in preventivo.

Quando sei tornato definitivamente a Pinzolo?

Sono tornato definitivamente in Italia con la mia famiglia nel settembre del 1973.
E’ stato un cambiamento enorme per entrambi, la nonna era abituata a vivere da sempre in una grande metropoli, e per me è stato come tornare indietro nel tempo.
Le più grosse difficoltà le abbiamo affrontate nell’intraprendere la nostra nuova attività.


La famiglia nel 1974 – Sullo sfondo l’albergo, l’attività intrapresa dopo il ritorno in Italia

Dopo tutti questi anni cosa pensi della tua esperienza di emigrante che ha deciso di rientrare in Patria?

Ancora oggi sono convinto di aver avuto una grossa opportunità e di aver agito nel modo migliore.
Sono contento di essere partito e anche di essere tornato a casa.
Ho dovuto avere coraggio, dedizione, impegno, costanza, spirito di sacrificio. Ho dovuto prendere tante decisioni e fare tante scelte e sicuramente ho fatto molti errori. Ma questa esperienza mi ha permesso di crescere, di conoscere, di imparare. Mi ha arricchito come uomo e come padre.
Ora spero che i miei figli e che i miei nipoti facciano tesoro della mia esperienza e che il mio operato contribuisca alla loro crescita personale.

Cosa ne pensi degli immigrati che adesso arrivano nella nostra valle?

Penso che è giusto che tutti abbiano un opportunità e che oggi anche la nostra Valle rappresenta per altri quello che l’America rappresentava per i “rendeneri” 50/100/200 anni fa. Penso che tutti gli immigranti devono cercare di inserirsi accettando le usanze del posto ma conservando le proprie tradizioni. La diversità ed il confronto sono una ricchezza da cui tutti devono attingere per arricchire la propria persona.

Commento finale

Siamo contenti che questo concorso ci abbia dato l’occasione per farci raccontare dal nonno tante cose sulla sua vita e sulle sue esperienze.
Inoltre abbiamo imparato tante cose sulla storia del nostro paese e sull’esperienza dell’emigrazione che ha coinvolto per tanti anni tante famiglie della nostra valle.
Questo ci ha fatto comprendere le difficoltà a cui vanno incontro tutte le persone che sono costrette a lasciare i loro paesi e i loro cari.

Ringraziamo tutti,
Filippo e Alessandro.

Per mettersi in contatto con il Nonno Filippo Maturi e i nipoti Filippo e Alessandro visitare il sito: www.beverlyhotel.it

Intervista a Filippo Maturi di Pinzolo
Concorso individuale “Storie di Migranti”
di Mosca Filippo Classe Prima Media Pinzolo e Mosca Alessandro Classe Quarta Elementare Pinzolo
Istituto Comprensivo Val Rendena

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