Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di Pinzolo: aggiornamenti in occasione del saluto alla dott.ssa Flaim
Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di Pinzolo: aggiornamenti in occasione del saluto alla dott.ssa Flaim
Da tempo ho in mente di scrivere un aggiornamento su come procede la nostra esperienza come medici appartenenti alla Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di Pinzolo; il pensionamento della collega dottoressa Flaim mi ha sollecitato a fare una riflessione, che mi dà l’opportunità di raccontare il nostro progetto e il nostro ruolo.
Il lavoro del medico di medicina generale (MMG) si svolge nel territorio ed ha una funzione delicata e complessa di primo accesso, di porta aperta per il cittadino che ha un problema di salute e che vuole salvaguardare il proprio benessere. Ma ha anche la funzione peculiare di garantire un rapporto di continuità con la persona e con la famiglia che ha in cura. Un rapporto di continuità di cura basato su ascolto, conoscenza, fiducia che sono caratterizzati da reciprocità. Un rapporto che diventa più intenso e articolato quando subentra la cronicità e la complessità e quando subentrano variabili sociali di cui tenere conto.
Quando ci siamo appassionati alla proposta dell’Azienda Provinciale Servizi Sanitari (APSS) di aprire la prima Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) la sfida era quella di cominciare fattivamente a lavorare insieme tra MMG, di unirsi per offrire un servizio migliore. Si trattava di convincere tutti ad aderire ad un progetto innovativo, che richiedeva una evoluzione del nostro ruolo, superando l’autosufficienza a cui eravamo abituati, ponendo al centro la popolazione e il malato. Il presupposto era un cambiamento della vision: non ci si immaginava più come medici autonomi che si prodigano dove c’è il bisogno, si rendeva necessaria un’apertura alla collaborazione con altri colleghi e con altre figure e un ruolo impegnativo di integrazione e di sintesi all’interno di una equipe.
Il progetto, come lo abbiamo organizzato, garantisce un punto di accesso unico facilmente raggiungibile, una continuità assistenziale e contemporaneamente il mantenimento per quanto possibile degli ambulatori periferici.
Il punto unico di accesso è presso il nuovo Presidio Sanitario di Pinzolo, indubbiamente una collocazione accogliente, ariosa e funzionale. Ha ampi spazi che possono ospitare i medici di medicina generale aderenti alla AFT della Val Rendena: il dottor Bruti, la dottoressa Carbone, la dottoressa Flaim, il dottor Passafiume e il sottoscritto; ospita anche il servizio di segreteria, gli infermieri del servizio territoriale, il servizio prelievi, il servizio di continuità assistenziale notturno e festivo, il pediatra, la medicina turistica, il servizio sociale.
Il progetto assicura una accoglienza continua del bisogno di salute, mediante l’apertura 24 ore al giorno per tutta la settimana e attraverso un servizio di segreteria e di front office presente nelle 12 ore diurne. I medici della AFT si turnano per garantire una presenza diurna ottimale e una reperibilità; ogni medico della AFT ha l’accesso alla cartella clinica di tutti i cittadini che fanno riferimento al Presidio, con la possibilità di assistere chi si rivolge in via Genova a Pinzolo con bisogni acuti o non differibili. Nelle ore notturne e nei giorni festivi in sede vi è il servizio medico di continuità assistenziale che prende in carico le richieste urgenti.
Nella fase propositiva pareva un progetto di difficile realizzazione, invece la sfida sta continuando da oltre due anni e mezzo; c’è voluto un impegno notevole e costante, una collaborazione attiva tra gli operatori, riunioni periodiche di confronto spesso faticoso, una concertazione della turnistica, una volontà di superare le criticità. Col servizio infermieristico, e in particolare con l’infermiera di comunità, stiamo creando un modello di presa in carico integrata delle situazioni caratterizzate da bisogni assistenziali continuativi e complessi, sia ambulatoriali che domiciliari. C’è voluta anche una capacità e disponibilità ad accettare una sanità nuova da parte dell’utenza, organizzata prevalentemente su appuntamento per dare uno spazio programmato di ascolto e presa in carico del bisogno. Il servizio di segreteria si è rivelato prezioso: oltre ad accogliere il bisogno e fornire gli appuntamenti col proprio medico di fiducia, offre in ogni momento la ripetizione di ricette o altri documenti, e aiuto nella prenotazione di esami o visite specialistiche o nello scaricare referti.
Una volta avviato il progetto, con la collaborazione dell’azienda sanitaria, di una equipe allargata comprendente i colleghi ospedalieri e l’infermiera di comunità, molto coinvolta ed efficiente, abbiamo fatto partire un progetto di presa in carico territoriale del paziente diabetico, che dovrà essere perfezionato e sviluppato nel prossimo futuro.
Personalmente sono molto soddisfatto di quello che siamo riusciti a realizzare, ricevo tutti i giorni la approvazione da parte dell’utenza e sono spronato a procedere cercando di migliorare ulteriormente l’integrazione fra noi, la collaborazione con gli altri servizi e l’offerta di cura alla popolazione.
Auguro a tutte le realtà che sono venute a conoscerci di riuscire a realizzare una forma di assistenza come la nostra, partenza per un vero e proprio lavoro di equipe multidisciplinare strutturata, a cui nel prossimo futuro si dovrà arrivare per rispondere alla multidimensionalità dei bisogni di salute.
Ed ora che come AFT siamo arrivati ad un buon livello di affiatamento nel sentirci una “squadra”, ci troviamo a fare i conti con il pensionamento della carissima collega dott.ssa Flaim Daniela, elemento prezioso del nostro gruppo che ha dato un contributo rilevante nell’avvio e nel consolidamento di questa nostra esperienza associazionistica. Lei stessa ci ha espresso il rammarico di dover interrompere, con il pensionamento, questo positivo progetto di collaborazione e di supporto reciproco tra colleghi in cui crede molto.
Professionista competente ed appassionata al suo lavoro, dopo molti anni di premuroso e instancabile servizio in Val Rendena mancherà molto anche ai suoi assistiti, che le hanno manifestato riconoscenza e stima, in particolare in questo momento di saluto. Un grazie sincero a lei da parte mia e da tutto il nostro gruppo di lavoro e un augurio di avere tempo per dedicarsi interamente alla sua famiglia e ai suoi interessi.
La APSS ha provveduto a pubblicare una località carente perché la sua figura venga sostituita da un nuovo collega ed ha già individuato chi prenderà l’incarico di sostituto provvisorio perché sia assicurata la continuità di cura e sia preservata l’organizzazione esistente nella nostra AFT.
Paolo Garbari – medico referente AFT Val Rendena