Pinzolo: Giacomo Filippo Maturi ci ha lasciato
Domani (giovedì 25) avrebbe dovuto presentare per conto della Biblioteca comunale la sua ultima fatica “’l nos Bavdìn” (Il nostro Baldino), un atto d’amore nei confronti del rione che l’aveva visto nascere e nel quale aveva trascorso la sua fanciullezza. Ed insieme una specie di testamento spirituale. In quasi 300 pagine, impreziosite da uno stupendo corredo di fotografie curato da Danilo Povinelli, vi ricostruisce la storia, le attività e la vita degli abitanti dell’antico rione popolare con l’affetto di chi è stato tanti anni lontano da casa e la nostalgia per un mondo ormai scomparso e per i suoi valori. Invece i suoi compaesani proprio giovedì lo accompagneranno nel suo ultimo viaggio terreno al camposanto di San Vigilio, dove amava recarsi quasi tutti i giorni per un saluto ai parenti e ai conoscenti che vi riposano e per una visita alla chiesa di san Vigilio, con tappa fissa davanti allo splendido affresco di San Giovanni Battista dipinto da Simone Baschenis, una pittura per la quale nutriva particolare ammirazione. E’ scomparso all’improvviso – venerdì era al volante della sua automobile – per il sopraggiungere di una emorragia cerebrale. Nonostante l’età portava bene i suoi 83 anni ed era ancora molto impegnato, dedito alle ricerche storiche, la sua passione. Al suo attivo pubblicazioni sulla chiesa di santo Stefano di Carisolo, sull’altare della chiesa di San Nicolo’, sempre di Carisolo, sull’Arcivescovo Maturi, su Titti, una singolare figura di donna, articoli e brevi saggi di diverso tipo. Dopo la laurea in scienze giuridiche si era trasferito in Germania, dove trascorse mezzo secolo al servizio degli emigranti. Condusse per lungo tempo una rubrica radiofonica a Colonia, che poi divenne televisiva, per aiutarli a risolvere i loro problemi. Fondo’ e diresse un giornale per gli emigranti in più lingue (italiano, tedesco, turco, slavo e greco). Per questo suo impegno ottenne alti riconoscimenti dalla Germania federale (la Bundesverdienstkreuz) e dallo Stato italiano (il titolo di Commendatore dell’Ordine della Solidarietà italiana). Terminata la sua occupazione è tornato a Pinzolo per trascorrere gli ultimi anni della sua laboriosa esistenza nel suo ambiente, fra i suoi famigliari e la sua gente. Alla moglie e ai tre figli, oltre che ai fratelli vogliamo esprimere i sensi del nostro più vivo cordoglio.[/A_CAPO]