Perché non è serio confrontare ora i dati del Trentino con quelli dell’Alto Adige
Perché non è serio confrontare ora i dati del Trentino con quelli dell’Alto Adige.
Sono stati pubblicati in questi ultimi giorni diversi articoli che confrontano la situazione Covid-19 del Trentino con quella di regioni o province vicine, in particolare con l’Alto Adige. Ritengo che tale confronto sia per lo meno prematuro, se non strumentale, perché sono ancora troppo pochi i dati a nostra disposizione e anche perché, in questo momento, sarebbe meglio tenere tutti un profilo più basso e tornare a parlare di politica quando la situazione sarà migliorata.
Permettetemi soltanto qualche considerazione. Vero che la situazione in Trentino è, rispetto al numero di abitanti, tra le più gravi in Italia, e questo l’ha ammesso anche il presidente Fugatti, ma non è confrontabile con la gravissima situazione delle province del Nord più colpite (Bergamo, Brescia e Piacenza).
Alcuni paesi del Trentino hanno effettivamente pagato la vicinanza geografica con il bresciano e la frequentazione di turisti lombardi (in parte anche in Alto Adige, ma lì è decisamente superiore la presenza di turisti tedeschi). Altro aspetto da considerare: in molte case di cura trentine (Ledro, Pergine, Bleggio, ecc.) è elevata la presenza di ospiti paganti di fuori regione e, purtroppo, le vacanze di carnevale hanno favorito le visite dei parenti. In Alto Adige, invece, la presenza di ospiti lombardi e veneti nelle RSA è praticamente nulla…
Insomma, stiamo a casa e sosteniamo i sanitari, i volontari del 118 e i tanti esercenti pubblici e lavoratori che ci permettono di andare avanti. E preghiamo per i nostri cari che non ce l’hanno fatta. Per le polemiche, a livello locale o nazionale, ci sarà tempo!