Rifugio “Ai Caduti dell’Adamello”: inaugurata la nuova teleferica
Cerimonia a 3.000 metri con il presidente della Provincia. Infrastruttura a supporto di un presidio di grande valore per il Trentino
Come ha sottolineato il presidente della Provincia autonoma di Trento, l’opera promossa dalla Fondazione, sostenuta e finanziata dalla stessa Amministrazione provinciale che è socia dell’ente, è importante per favorire l’operatività, l’approvvigionamento e la manutenzione del rifugio. Che può così esercitare al meglio la sua funzione di supporto in quota, offrendo maggiori comfort agli ospiti, e permettendo di ridurre il ricorso all’elicottero.
Benefici importanti, come ha aggiunto il presidente, per garantire agli alpinisti ed escursionisti che qui arrivano la possibilità di vivere l’ambiente alpino, potendo contare su un presidio indispensabile, per la sicurezza e la fruizione della nostra montagna. Il rifugio si rafforza così come una struttura cruciale per lo sviluppo di un turismo che ha sempre di più al centro la sostenibilità e la tutela di luoghi naturali – come lo sono quelli dell’Adamello – di estrema bellezza e profondo significato. E proprio per il suo valore storico e culturale, il rifugio costruito nei pressi di un presidio militare della Grande guerra – che oggi veglia non più sui fatti bellici del primo conflitto mondiale ma sulla pace – è oggi il luogo adatto per rivolgere un nuovo appello alla vittoria del dialogo di fronte alla grave situazione internazionale che stiamo vivendo. Cosi ha concluso il suo messaggio affidato alla cerimonia il presidente della Provincia autonoma di Trento.
L’intervento dal costo complessivo di 1.460.000 euro è stato sostenuto con un contributo del 90% della Provincia autonoma di Trento (pari a 1.314.000 euro) e con 100.000 euro a carico dei soci del versante bresciano. I lavori, affidati con appalto integrato all’impresa Fostini di Pinzolo, sono iniziati nell’agosto 2017 e si sono conclusi nell’ottobre 2019. La teleferica monofune per il trasporto materiali, lunga quasi 4.500 metri, con partenza dalla val di Genova, era già entrata in funzione nelle stagioni scorse di apertura in quota, senza però una presentazione ufficiale a causa del Covid.