A Pinzolo, Facchini vince la super sfida sulla Tulot
Ieri sera, a Pinzolo, sui ripidi muri della Tulot Audi quattro, nella quinta edizione della durissima gara resa ancora più difficile dalla neve fresca caduta durante tutta la giornata, ha nuovamente primeggiato Patrick Facchini, l’atleta di Roncone che ha conquistato la terza vittoria consecutiva alla Tulot Vertical Up, l’originale evento sportivo quest’anno diventato nuovamente un circuito con prossima tappa il primo febbraio in Val Gardena e il 29 dello stesso mese a Kitzbühel.
Il record, che alla vigilia era l’obiettivo dei favoriti alla vittoria finale, è rimasto imbattuto. Risale al 2016 quando l’altoatesino Philip Götsch, su una pista particolarmente ghiacciata, fermò il cronometro sull’incredibile tempo di 29 minuti e 17 secondi.
Ieri, sotto una soffice nevicata che ha reso l’atmosfera ancora più suggestiva, Facchini, che corre per il Team La Sportiva, è arrivato solo al traguardo impiegando il tempo di 33:18,3 per superare, percorrendola al contrario, i 2.600 metri della pista con un dislivello di 900 metri e una pendenza massima del 69%. Alle sue spalle, distanziato di 12 secondi e 72 centesimi, è arrivato il forte Andrea Prandi, specialista della corsa in montagna dello sci alpinismo che ha un prestigioso palmares di vittorie in campo sia nazionale che internazionale. Al terzo posto, con il tempo di 34:15,3 , Timotej Becan, il forte skyrunner proveniente dalla Slovenia. Ancora una volta, la classifica generale, ha premiato gli atleti che hanno affrontato il percorso di gara con le scarpe da ginnastica chiodate o attrezzate con i ramponi.
Spettacolare l’arrivo di chi ha gareggiato con gli sci d’alpinismo. Al traguardo sono giunti insieme, con lo stesso tempo, Alex Salvadori, il portabandiera dell’Alpin Go Val Rendena e Daniele Cappeletti dell’Adamello Ski Team. Nessuno dei due è riuscito a prevalere sull’altro e il cronometro si è fermato per entrambi sul tempo di 35:29,2. Terzo, tra gli sci alpinisti, Giovanni Zamboni dello Sci Club Gromo (35:35,9), quarto Gabriele Fedrizzi del Brenta Team (36:16,2).
Nella categoria femminile, la più veloce è stata la slovena Mojca Koligar che ha chiuso con il tempo di 38:29,6 seguito da due nomi noti della Tulot Vertical Up Madonna di Campiglio-Pinzolo: Susanne Mair (Union Raika Campedal, 38:36,0) giunta seconda e Annelise Felderer (Asc Sarntal Raiffeisen, 39:00,0) salita sul terzo gradino del podio. Quarta Valentina Belotti del Team La Sportiva che ha concluso con il tempo di 41:56,9.
Si è respirato un clima di festa e simpatia nella categoria “Rucksack” con alcuni gruppi mascherati tra i quali “I marenda sa la Cioca” che, a dispetto dei muri della Tulot Audi quattro, sono riusciti non solo ad arrivare al traguardo, ma anche a portare fino alla méta un’ingombrante “ merenda alpina”. Gli artefici della goliardica impresa sono stati: Deborah Rambaldini, Giulia Mosca, Guido Mosca, Enrico Maccarrone, Maurizio Mosca e Rita Binelli.
Applauditissimi gli atleti che hanno affrontato la sfida più difficile: Moreno Pesce (Team Bogn da nia), Salvatore Cutaia, Marco Cozzio e Gianluigi Rosa (Team 3 gambe) che hanno affrontato il tracciato di gara, già di per sé molto impegnativo, con protesi agli arti inferiori.
Alla gara sulla Tulot Audi quattro hanno partecipato in quasi 300 tra atleti della categoria “Speed”, la più numerosa, e appassionati degli sport invernali sulla neve inseriti nella categoria “Rucksack”. Se si sommano gli iscritti al concomitante raduno di sci alpinismo e ciaspole “Toni Masè”, partito da Malga Cioca per arrivare al Doss del Sabion, sono stati oltre 1.000 i partecipanti alla manifestazione. Un bel risultato per l’Asd Alpin Go Val Rendena e il suo attivissimo e instancabile presidente Matteo Campigotto supportato dalle Funivie di Pinzolo, che hanno preparato al meglio sia la pista di gara che i tracciati per il raduno, e dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena.
Appuntamento dunque al 2021, ma prima attenzione puntata sulle prossime due tappe del Vertical Up tour. Tra pochi giorni, il primo febbraio 2020 ci si sposterà in Val Gardena, sulla pista numero “Tre” che arriva in vetta al Ciampinoi e poi, il 29 dello stesso mese, appuntamento conclusivo a Kitzbühel sulla “Streif”, la mitica pista della Coppa del Mondo di discesa libera.
Le interviste.
“Ogni anno è sempre più difficile tenere il passo dei più forti”, ha commentato il tre volte vincitore sulla Tulot Audi quattro Patrick Facchini. “La neve morbida – ha proseguito l’atleta di Roncone che gareggia per il Team La Sportiva – ha reso tutto più difficile. Si sprofondava e quindi la corsa procedeva più lenta e bisognava inventarsi un nuovo modo di correre adatto alle condizioni della neve. Mi sono subito tolto dalla mente l’idea iniziale di poter gareggiare per battere il record, non ho più guardato l’orologio e ho pensato solo a gestire le forze. Alla fine è andata bene così”. Lo vedremo anche alla partenza dei prossimi due appuntamenti del Vertical Up Tour?. “ Vedremo – la sua risposta – ho vari progetti, ma altrettante sono le incognite ed è tutto da decidere”.
“Sono riuscito subito a inserirmi nel gruppetto di testa – ha commentato Andrea Prandi – subito dopo Facchini che fin dall’inizio ha preso il comando della gara. Ce l’ho fatta a rimanere tra i primi, anche nel finale che mi ha visto arrivare secondo. È stata una gara diversa dalle altre, originale e divertente”.
Sul podio femminile svetta la bandiera slovena con Mojca Koligar. “È stata una grande gara – la sua dichiarazione al traguardo – veramente dura e difficile, molto “vertical”. La neve fresca ci faceva sprofondare ad ogni passo rendendo la competizione particolarmente complicata. Ci rivedremo in Val Gardena e a Kitzbuhel.