Appello: chi può faccia qualcosa per salvare la sfilata delle giovenche di razza Rendena
Era il 9 giugno scorso quando gli allevatori della Val Rendena presero una sofferta decisione: quella di non partecipare alla manifestazione “Giovenche di razza Rendena”, la bellissima manifestazione zootecnica che da più di dieci anni anima la fine estate della val Rendena.
Una protesta molto forte che hanno messo in atto “per fermare al più presto la storia vergognosa legata allo sfruttamento degli alpeggi”. La preoccupazione degli allevatori locali è molto forte perché “negli ultimi anni si è assistito ad un accentramento di un considerevole numero di malghe nelle mani di pochi soggetti, accentramento accompagnato dall’aumento spropositato dei canoni di affitto. Fenomeno che fino a qualche anno fa era per lo più riconducibile ad aziende di fuori Provincia, mentre oggi molti di questi episodi portano la firma di persone (talvolta organizzate in plurime società fittizie di prestanome) residenti e attive a livello locale, le quali possono anche non avere nulla a che fare col complesso e impegnativo lavoro dell’agricoltura e dell’allevamento reale” (leggere il comunicato dell’Unione Allevatori Val Rendena >>>).
Non voglio entrare nel merito della questione perché molto complessa e tecnica, ma da abitante della Val Rendena sono molto amareggiato perché rischiamo di perdere una manifestazione molto importante, cresciuta nel corso degli anni e in grado di valorizzare una zootecnia amica del turismo, dell’ambiente e delle tradizioni. E’ grazie anche a questa manifestazione che abbiamo incominciato a capire, anche in Rendena, quanto importante sia il settore agricolo e in particolare legato all’allevamento di questa razza che è tra le più importanti in Italia.
Il comunicato degli allevatori terminava con un accorato appello alle diverse Istituzioni coinvolte (Provincia, Amministrazioni Comunali, Asuc e Comunità delle Regole) ad avviare un percorso di confronto per trovare strumenti efficaci a salvare e a dare una prospettiva di futuro all’agricoltura di montagna della nostra Valle.
Sono passati ormai due mesi: cosa è stato fatto? E’ stata avviata una mediazione per cercare di salvare almeno la sfilata delle giovenche lungo le vie di Pinzolo?
Si sono mossi i Sindaci? Hanno fatto qualche passo i tanti politici, provinciali e nazionali, per cercare di trovare una soluzione o, perlomeno, avviare un confronto, che possa convincere gli allevatori a sospendere la protesta e salvare questa manifestazione che si è rivelata un modo efficace e vincente per fare comunità e valorizzare una zootecnia amica del turismo, dell’ambiente e delle tradizioni?
E, infine, mi preoccupa anche il silenzio del mondo del turismo. Forse non abbiamo ancora capito l’importanza di eventi come questi, nati dalla sinergia tra il mondo agricolo e il turismo! Ed è inutile poi pretendere collaborazione e servizi di mantenimento dell’ambiente se non si fa insieme e si valorizza quello che si ha già…e si potrebbe perdere …, ma bisogna unire le forze per il futuro!