Approvato il Piano sociale delle Giudicarie
L’assemblea della Comunità riconosce il lavoro straordinario fatto per l’analisi sociale del territorio e per dare risposte anche a nuove forme di disagio
«Sono molto soddisfatta che su una tematica fondamentale e delicata come quella del sociale ci sia stata una convergenza di tutte le forze politiche e che si sia raggiunto un voto di approvazione unanime del Piano Sociale. É una conferma dell’ottimo lavoro svolto dall’assessore alle Politiche Sociali Olivieri, al quale va il mio ringraziamento, dal team interno alla Comunità e da tutti coloro che si sono messi a disposizione perché si ottenesse un quadro di analisi utile per capire i bisogni del territorio che consentisse di poter dare risposte mirate alle forme di disagio presenti in Giudicarie». Esprime così la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini la soddisfazione per il risultato ottenuto, forte delle dichiarazioni di voto positive di Ilaria Pedrini (capogruppo dei DS ) e di Giuseppe Corradini (della lista di minoranza Start), e del voto favorevole all’unanimità per l’approvazione del Piano.
«Credo sia la testimonianza evidente dell’importanza delle Comunità, che possono riuscire a svolgere un lavoro di analisi e di azione eccezionale che mi riesce davvero difficile pensare potesse essere fatto da qualche altro soggetto» le fa eco Luigi Olivieri che aggiunge: «È un piano che viene dal territorio, costruito con il contributo di tutte le parti interessate, dagli enti, all’associazionismo, dalle cooperative del privato sociale alle varie espressioni del volontariato, che conferma un cambio politico sostanziale, che si esplica nella possibilità della Comunità di fare politiche sociali partendo dalle istanze e dai bisogni della popolazione».
Attraverso 11 riunioni del Tavolo Territoriale, che rappresenta il motore della pianificazione con funzione di lettura dei bisogni del territorio e il luogo di confronto di ogni proposta e azione, con il contributo del Dipartimento di Economia e Studi Aziendali dell’Università di Trento e di 5 focus gruppi coordinati dall’ ’ufficio di piano’ con la partecipazione di circa 60 rappresentanti di servizi, cooperative e associazioni, si sono evidenziati il contesto socio-economico del territorio, l’offerta dei servizi socio-assistenziali erogati da soggetti pubblici, di terzo settore e dell’associazionismo, e i bisogni sociali, sintetizzati in 54 esigenze. A questa fase analitica è seguita quella di pianificazione, che ha portato alla determinazione delle priorità di azione e alla stesura del programma attuativo, alla luce del processo di integrazione socio-sanitaria prevista dalla nuova legge.
Il Piano sociale non manca di segnalare anche alcune criticità, tra le quali spicca l’inadeguatezza, in relazione alle caratteristiche territoriali delle Giudicarie, del livello essenziale di assistenza, che prevedendo un assistente sociale ogni 3.750 non permette di garantire una presenza articolata sul territorio. A questa si aggiunge la necessità di una maggiore autonomia della Comunità nel perseguimento delle politiche tariffarie e di compartecipazione al pagamento dei servizi, in modo da favorire la facoltà alla Comunità di poter assumere le proprie decisioni in conformità alle politiche sociali che ritiene di perseguire ed al tempo stesso agire al fine di ottenere un efficientamento complessivo.
A seguire alcune specifiche del Piano
I COMPONENTI DEL TAVOLO TERRITORIALE
• quattro rappresentanti dei comuni
• due rappresentanti delle parti sociali: sindacato e aziende
• un rappresentante del distretto sanitario
• un rappresentante dei servizi educativi e scolastici
• sei rappresentanti del terzo settore
• un esponente delle A.P.S.P.
• la responsabile del Servizio socio-assistenziale (Annalisa Zambotti)
• la coordinatrice delle assistenti sociali della Comunità
• l’assessore per le politiche sociali e per la salute con funzioni di Presidente
• il presidente della Commissione Assembleare per le politiche sociali e sanitarie,
asili nido e assistenza scolastica.
LE LINEE STRATEGICHE DEL PIANO SOCIALE:
• il mantenimento dei servizi e degli interventi tradizionalmente erogati sul territorio secondo
un’ottica di sostenibilità e di razionalizzazione del sistema mediante l’attivazione di reti informali;
• la domiciliarità, intesa come permanenza della persona non autosufficiente nel proprio ambiente
di vita, attraverso l’erogazione di servizi domiciliari e semi-residenziali a sostegno e integrazione
delle attività di cura e come forma di collaborazione e sollievo per le famiglie;
• i servizi e interventi intermedi tra quelli residenziali e quelli domiciliari: per le persone anziane sole, parzialmente autosufficienti, in grado di gestire i compiti di vita se supportate con interventi a
bassa o media protezione, come quelli previsti dalle Case di soggiorno per anziani e dagli Alloggi
protetti;
• il sostegno alla genitorialità sia in ambito preventivo e promozionale che a fronte di situazioni
sociali e relazionali problematiche (orientamento scolastico, promozione di politiche giovanili volte
all’acquisizione di comportamenti responsabili e alla prevenzione di situazioni di rischio e
marginalità sociale, recupero e sostegno delle competenze educative, relazionali e di cura e forme
di sostegno tra famiglie);
• la formazione interdisciplinare e trasversale che coinvolge le varie professionalità nei diversi ambiti del sistema dei servizi (per facilitare la conoscenza tra gli operatori e la condivisione di modalità
operative, superare la diffidenza, aumentare il rapporto di fiducia e migliorare le capacità di
orientamento a favore dell’utenza);
• una maggiore integrazione tra le istituzioni, le amministrazioni comunali, i servizi e i soggetti del
territorio al fine di migliorare l’efficacia degli interventi a fronte della varietà dei bisogni sociali,
attraverso la predisposizione di strumenti informativi facilmente consultabili e diffondibili.
LE AZIONI PRIORITARIE
rappresentano la parte operativa del Piano e ciò che dovrebbe essere realizzato quest’anno
AREAMINORI E FAMIGLIE
– Istituzione di un centro territoriale per l’orientamento
– Coordinamento istituzionale delle politiche giovanili
– Promozione dell’accoglienza familiare
– Costituzione di un gruppo multidisciplinare in area minori
-
Progetto sperimentale di educativa domiciliare a favore dei genitori “Familiar…mente” (coop. L’Ancora e Comunità Murialdo)
AREA ADULTI
Potenziamento degli strumenti per l’avviamento e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate
Interventi sperimentali di inclusione sociale per persone con problemi di salute mentale (cooperativa Il Bucaneve)
AREA DISABILI
Modello di presa in carico integrata di persone disabili e/o con problemi di salute mentale per l’inserimento occupazionale e/o lavorativo
Progetti di inclusione sociale per persone disabili
Analisi del “dopo di noi” e progettazione di risposte residenziali
Promozione dell’istituto dell’amministratore di sostegno
AREA ANZIANI
Potenziamento dei Centri servizi per anziani
Analisi e quantificazione del fenomeno del badantato
Riorganizzazione della Casa per anziani di Roncone (alloggi protetti)
AREA STRANIERI
Promozione delle culture straniere attraverso la stampa locale
Promozione della partecipazione delle persone straniere alle attività delle associazioni ricreative e di utilità sociale
Promozione di interventi di mediazione culturale e linguistica
AREA TRASVERSALE DEL VOLONTARIATO
Progetto sperimentale “Pronto soccorso sociale in Giudicarie” (associazione Comunità Handicap)
Promozione del volontariato giovanile (in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato)
Coordinamento delle associazioni di volontariato socio-sanitario
AREA DI SISTEMA
Riorganizzazione del servizio sociale sul territorio
Adozione di un nuovo sistema informativo per la gestione dei servizi socio-assistenziali
Coordinamento delle reti territoriali – costituzione gruppo di lavoro
AREA DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
Istituzione di un centro diurno nelle Giudicarie Esteriori
Interventi domiciliari di assistenza e cura integrata a favore di minori con grave disabilità (associazione Comunità Handicap)
Informazione sui servizi socio-sanitari e pubblicazione di una guida ai servizi
Formazione continua agli operatori socio-sanitari
Istituzione di uno sportello in Giudicarie per persone vittime di violenza domestica
Prevenzione degli stati di dipendenza da sostanze e da gioco
Aumento delle possibilità di accesso alle RSA del territorio a favore delle persone anziane (sollievo e ospitalità temporanea)
AREA TRASVERSALE DEL VOLONTARIATO
Progetto sperimentale “Pronto soccorso sociale in Giudicarie” (associazione Comunità Handicap)
Promozione del volontariato giovanile (in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato)
Coordinamento delle associazioni di volontariato socio-sanitario
AREA DI SISTEMA
Riorganizzazione del servizio sociale sul territorio
Adozione di un nuovo sistema informativo per la gestione dei servizi socio-assistenziali
Coordinamento delle reti territoriali – costituzione gruppo di lavoro
AREA DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
Istituzione di un centro diurno nelle Giudicarie Esteriori
Interventi domiciliari di assistenza e cura integrata a favore di minori con grave disabilità (associazione Comunità Handicap)
Informazione sui servizi socio-sanitari e pubblicazione di una guida ai servizi
Formazione continua agli operatori socio-sanitari
Istituzione di uno sportello in Giudicarie per persone vittime di violenza domestica
Prevenzione degli stati di dipendenza da sostanze e da gioco
Aumento delle possibilità di accesso alle RSA del territorio a favore delle persone anziane (sollievo e ospitalità temporanea)