‘Azzerato’ il commissariamento Coop Pinzolo
Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del novembre scorso, con la quale il Tar bocciava la richiesta di sospensiva chiesta da Ornello Binelli, ex presidente Coop di Pinzolo, relativamente alla proroga del commissariamento dell’ente. La fase commissariale di una delle più importanti Famiglie Cooperative del Trentino (circa 24 milioni di fatturato, 10 punti vendita, 144 dipendenti, 2 mila soci), attualmente guidata dal commercialista Maurizio Postal, avrebbe dovuto terminare dopo un anno esatto dall’avvio, ossia il 27 ottobre 2015, mentre è stata poi prorogata fino al 19 febbraio 2016. Ed è proprio contro questa decisione che Ornello Binelli, ex presidente dell’ente, destituito dall’incarico insieme al Cda, dall’organo di vigilanza, aveva fatto ricorso al Tar, in aggiunta ad altro ricorso, presentato in precedenza, contro il provvedimento del commissariamento stesso.
Su questo primo ricorso al Tar, che riguarda l’aspetto sostanziale della vicenda, un pronunciamento ancora non c’è, mentre sulla proroga del commissariamento da ottobre 2015 a febbraio 2016, il Consiglio di Stato dà ragione a Binelli e condanna la Provincia e la Federazione Trentina della Cooperazione al pagamento delle spese legali di 3.000 euro oltre ai diritti accessori di legge. Ma quali sono le motivazioni con le quali il Consiglio di Stato accoglie l’appello di Binelli e degli altri ricorrenti, annullando il pronunciamento del Tar che concedeva la proroga? La Provincia, secondo i giudici amministrativi di secondo grado, non avrebbe informato i ricorrenti relativamente alla decisione di prolungare il periodo del commissariamento. Un vizio formale pertanto e un provvedimento che arriva quando è già stata fissata la data (il 19 febbraio in seconda convocazione) per l’assemblea di bilancio e la nomina degli amministratori. Quindi la domanda è: che cosa cambia questo giudizio del Consiglio di Stato?
Il risultato, paradossale, è che il 19 febbraio prossimo potrebbe essere proprio l’ex presidente Ornello Binelli a presiedere l’assemblea della Famiglia Cooperativa, perché il Consiglio di Stato con la sentenza ha convenuto quanto espresso dall’avvocato Cristina Osele, e cioè che «questo commissariamento non sta in piedi – afferma – perché ci vuole obbligatoriamente un preavviso di 10 giorni per le controdeduzioni e poi tirare le conclusioni». Questo in poche parole il senso della sentenza che, permette a Ornello Binelli, Agostino Lorenzetti e Romeo Collini già da lunedì potrebbero rientrare sulla sedia che avevano occupato fino al 24 ottobre 2014, arrivare all’assemblea del 19 febbraio prossimo a testa alta, portando loro i dati della gestione Commissariale della Famiglia Cooperativa: «Una grande soddisfazione dopo mesi di silenzio».
Continua su Quotidiano Trentino >>>