Bibbia e Riforma della scuola: intervento di Alessandro Giacomini pubblicato qualche giorno fa sulla rivista “l’osservatore laico”
Ecco il testo dell’intervento di Alessandro Giacomini, pubblicato qualche giorno fa sulla rivista “l’osservatore laico”:
LA BIBBIA, UN LIBRO DI TESTO PER I FEMMINICIDI,
DA FACOLTATIVO AD OBBLIGATORIO.
Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha presentato quella che sarà la riforma della scuola.
Lo stesso ministro, per chi non lo sapesse, è stato nel Consiglio di amministrazione dell’università dei Legionari di Cristo, voluta e creata dai Legionari di Cristo dove ha conseguito la laurea pure il Presidente della camera Lorenzo Fontana
La novità è l’introduzione della lettura della bibbia sin dalle scuole elementari, scambiando l’Italia in uno stato teocratico e la scuola per una parrocchia.
Purtroppo, non è nemmeno una novità, la lettura della bibbia è già un libro di testo
nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, ove nelle scuole primarie ha un palinsesto di due ore a settimana, all’interno della cosiddetta ora di religione Cattolica.
Vi sono pure delle linee guida e dei protocolli già ben consolidati nell’ora di religione cattolica, che certamente la riforma Valditara ricalcherà.
Analizzando le linee guida e i protocolli possiamo comprendere come sarà la riforma scolastica del governo Meloni.
A sostegno dell’obbligo di apprendimento della bibbia vi è la recente intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche tra il ministero dell’istruzione e la Conferenza Episcopale Italiana, il tutto è inequivocabile:
“conoscere la struttura della Bibbia, ascoltare, leggere e saper riferire alcune pagine bibliche, tra cui i racconti della creazione. “
Nel rendere più chiaro e tecnico quanto finora esposto si farà riferimento alle linee guida e alle varie intese in atto, tra lo stato vaticano e lo stato italiano, con ciò si avrà la consapevolezza di quanto sia significativa la modalità di convincimento, a partire dai testi scolastici fino alle varie fasi di apprendimento, con lo scopo di ottenere le già suddette finalità.
Questi sono traguardi per lo sviluppo delle competenze del bambino / alunno nella scuola primaria, cioè la cosiddetta scuola delle elementari:
“riconosce che la Bibbia è il libro sacro per i cristiani e documento fondamentale per la nostra cultura, sapendola distinguere da altre tesi, tra cui quelle di altre religioni, identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine, per collegarle alla propria esperienza.”
Ad esempio, gli obiettivi di apprendimento al termine della terza elementare, ovvero ai bambini di 9 anni è: “conoscere la struttura della Bibbia, ascoltare, leggere e saper riferire alcune pagine bibliche, tra cui i racconti della creazione. “
Il ”cammino” pedagogico sottoposto insegna una donna di “sua” proprietà, un “suo” oggetto, un procedura di possesso sancita negli anni dal percorso formativo.
Dagli obiettivi di apprendimento, fino ad arrivare ai libri di testo è per antonomasia un assoggettamento a una martellante ideologia, quella cattolica, che in ambito didattico è più incisiva di quella coranica, nel ridurre gli alunni ad uno stato di sottomissione tramite il linguaggio violento al suo interno.
Nel tempo esso ostacolerà ogni forma di lucidità riflessiva, i ragazzi divenuti adulti saranno portati a rivivere i contenuti emozionali ed educativi della fase di apprendimento adolescenziale, inoltre l’inconscio gestirà le regole del coinvolgimento umano, che in alcuni estremi casi hanno avuto comportamenti delittuosi, ben noti alla cronaca attuale.
Perché nel leggere la bibbia è facile imbattersi in molteplici casi di estrema violenza contro le donne, ove nulla è contestualizzabile o interpretabile se non in senso letterale.
Il testo cosiddetto sacro, utilizzato dai cattolici per indicare il patto stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Gesù Cristo, sono un florilegio di citazioni misogine ove l’assoggettamento della donna è assoluta verso la superiorità dell’uomo.
Nel mezzo di tutto ciò vi è una letteratura biblica senza ombra di dubbio criminale, ad oggi è arduo per le atrocità descritte e per non turbare ulteriormente la sensibilità di chi legge, trasferire letteralmente quanto descritto nella bibbia, impegnativo citare alcuni passaggi biblici, la violenza in essa è pari ad un “sacro femminicidio”, ci limiteremo ad un unico passaggio tra quelli meno “invasivi”.
“la donna è frivola, stupida e ignorante “ ( bibbia, Prov. 9:13 ),
come anticipato, si potrebbe continuare all’infinito per le abominevoli citazioni ma quanto è moralmente e giuridicamente ammissibile, riportare tali passaggi biblici?
Tutto ciò è indiscutibilmente il fondamento della misoginia, si può quindi affermare con tutta tranquillità, che la bibbia è l’origine dei femminicidi o, meglio, le istruzioni morali per compiere un femminicidio.
Se ad oggi vi è ancora la possibilità, per legge, ad essere esonerati dallo studio dell’ora di religione cattolica, con la riforma del ministro Giuseppe Valditara, tutti gli studenti saranno obbligati a leggerla.
Perché l’indottrinamento è più semplice ed efficace se condotto sulle menti dei bambini, prima che maturino la razionalità ed il senso critico necessario ad opporsi al plagio.
La violenza sulle donne ha molti mezzi per nascondersi, nella bibbia il luogo è perfetto e il ministro Valditara con la complicità del governo, sono gli intermediari.