Bolbeno-Borgo Lares: l’importanza di questa e altre palestre dello sci al servizio di turisti e residenti
Bolbeno-Borgo Lares: l’importanza di questa e altre palestre dello sci al servizio di turisti e residenti
“Per un territorio che ha fatto degli sport invernali e dello sci in particolare uno dei suoi più importanti punti di forza, il Centro Sci di Bolbeno ben rappresenta la vocazione del Trentino ad essere non solo la terra dei grandi eventi agonistici di fama internazionale, ma anche quella dello sport per tutti. Il progetto di ampliamento dell’impianto di Bolbeno-Borgo Lares si inserisce in questa visione complessiva e recepisce le nuove linee strategiche date dalla Giunta provinciale alle società di sistema nel capitolo degli interventi di sostegno alle ‘palestre dello sci’, ovvero quelle aree sciistiche di strategico interesse per le comunità locali”. Questa la precisazione della Provincia autonoma, con l’assessore allo sport e turismo Roberto Failoni, anche in merito ad alcune polemiche recentemente comparse sugli organi di informazione. “L’accordo che abbiamo siglato a Bolbeno – sottolinea l’assessore Failoni – ha registrato un ampio consenso delle comunità locali. Il Comune di Borgo Lares e il BIM del Sarca hanno stanziato non a caso per l’ampliamento dell’area sciabile 1,5 milioni di euro, che saranno integrati da Trentino Sviluppo con altri 2,5 milioni. I comuni convenzionati sono 42, non solo i 25 giudicariesi ma anche Arco, Riva del Garda, Tenno, Vallelaghi, Cavedine, Dro, Ledro e altri ancora. Parliamo in definitiva di una infrastruttura, che serve, tra l’altro, tutte le scuole e i bambini in un bacino di utenza di 100mila residenti trentini, tra Giudicarie, Alto Garda e Ledro e Valle dei Laghi”.
Alcuni dati possono servire ad illustrate ulteriormente la valenza strategica della scelta operata dalla Provincia e dagli enti locali interessati in merito all’ampliamento e al rinnovamento tecnologico dell’area sciabile di Bolbeno-Borgo Lares. Questa infrastruttura si colloca in un ambito turistico che con le vicine stazioni di Pinzolo e Madonna di Campiglio realizza un totale di circa 1,5 milioni di presenze annue. Attualmente l’area sciabile si articola su due tracciati della lunghezza di 500 metri, cui va aggiunto il campo primi passi ‘Bolbenolandia’, un’area custodita e fornita di due tappeti nastro trasportatori (i cosiddetti tapis roulant) ideale per chi vuole avvicinarsi a questo sport in assoluta sicurezza e divertimento. La dotazione di un avanzatissimo impianto di innevamento programmato, costituito da 27 cannoni “sparaneve”, assieme alla fondamentale esposizione a nord, costituiscono i principali punti di forza del piccolo impianto che, nonostante la collocazione a soli 600 metri s.l.m., garantisce condizioni di neve sempre ottimali.
“Parliamo, lo ripeto, di una realtà al servizio del turismo ma anche della popolazione residente – insiste l’assessore Failoni – . Credo sia nota a tutti l’importanza delle palestre dello sci nel nostro territorio. Si consideri che in Trentino solo una parte dei giovani sa sciare. Per una provincia di montagna come la nostra, che ha nel turismo e negli sport invernali una delle sue massime eccellenze, avvicinare quanti più ragazzi e ragazze alla pratica dello sci è di importanza fondamentale. Questi stessi ragionamenti, peraltro, vengono sviluppati dalla Provincia anche in altre aree sciabili, ad esempio quella della Panarotta, palestra dello sci per il Trentino orientale. Per quanto riguarda quindi le affermazioni sulla stampa del sindaco di Pergine Roberto Oss Emer credo che sia fortemente sbagliato fare raffronti tra due comparti completamente diversi – l’edilizia scolastica e gli impianti a fune – così come lo sia ancor di più mettere in competizione un territorio con un altro.
“Detto questo – conclude l’assessore Failoni – ringrazio il sindaco, perché le sue parole mi hanno consentito di fare una breve indagine: negli ultimi quattro anni la Provincia ha investito sulla Panarotta quasi 6 milioni di euro, con una compartecipazione dei territori praticamente nulla, a differenza del caso di Bolbeno. Ricordo infatti a questo proposito che già nel 2015, considerate le difficoltà finanziarie della società Nuova Panarotta S.p.A. è stato siglato un Accordo fra Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo, i Comuni di ambito e i principali operatori locali per rilanciare la stazione, avviando un’operazione che ha comportato per la sola Provincia l’impegno di 1,7 milioni di euro nel 2016, 1,9 milioni di euro nel 2017-2018 e 400mila euro nel 2019. Nel 2020, come noto, è previsto inoltre l’avvio della progettazione del nuovo bacino di innevamento della Panarotta, con un budget di circa 2 milioni di euro. A questo punto mi chiedo, come mai i 6 milioni alla Panarotta vanno bene e i 2,5 milioni a Bolbeno no? Esiste forse un Trentino di Serie A e uno di Serie B?”.