Caldes, dall’autopsia le cause della morte del 26enne trovato nei boschi
È un uomo di 26 anni la persona trovata priva di vita nei boschi a monte dell’abitato di Caldes. Sarà l’autopsia, disposta dall’autorità giudiziaria, a stabilire la causa della morte: tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, figura anche l’aggressione da parte di un animale selvatico. Il corpo del giovane è stato trovato alle 3 di notte sotto il ciglio di una strada forestale in località Contre – ai piedi di malga Grum – seguendo la traccia di uno dei due cani molecolari. Le ricerche erano scattate nella serata di ieri, dopo l’allarme lanciato dai famigliari che non hanno visto il giovane rientrare dopo essere uscito per una corsa in montagna. Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale alle foreste Giulia Zanotelli, accompagnati dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col, hanno incontrato il sindaco di Caldes Antonio Maini, il presidente della Comunità Val di Sole Lorenzo Cicolini e tutti i primi cittadini della valle per fare il punto sulle operazioni. Il presidente Fugatti ha anche incontrato la famiglia del giovane per esprimere la propria vicinanza ed assicurare l’impegno dell’Amministrazione provinciale sulla questione.
Il territorio è presidiato dal Corpo forestale trentino che sta compiendo i necessari accertamenti a supporto dell’Arma dei carabinieri. A tutti i soccorritori mobilitati nelle ricerche del 26enne – i Corpi dei Vigili del fuoco volontari del Distretto della Val di Sole e il Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento con i droni, le Stazioni del soccorso alpino della Val di Sole, Vermiglio, Rabbi e Val di Non, le unità cinofile del Soccorso alpino, la Guardia di finanza, le unità cinofile della Scuola provinciale Cani da ricerca e catastrofe e della Croce Rossa – è arrivato il grazie degli amministratori a nome dell’intera comunità trentina.