Camp Invernale Real Eyes Sport Pinzolo: un successo!
Per il Camp Invernale Real Eyes Sport è il giorno del bilancio e delle immagini che restano, insieme ai momenti trascorsi insieme dagli 8 giovanissimi protagonisti di una settimana unica per attività e opportunità dedicate a chi è cieco o ipovedente.
Chi dal Piemonte, dalla Lombardia, dall’Umbria, dall’Emila Romagna e dal Veneto, chi addirittura dalla Francia, ha risposto presente alla proposta di Real Eyes Sport arrivata alla quarta edizione.
Pinzolo si è confermata sede ideale. Dall’Hotel Antico Borgo di Spiazzo Rendena con Direzione e personale, ormai in squadra con Real Eyes Sport anche per il Camp Estivo all’Hotel Le Torri di Tirrenia, alla disponibilità e all’assistenza della Direzione e degli operatori delle Funivie Pinzolo, unitamente agli addetti al parcheggio, dai Maestri della Scuola Sci Pinzolo agli Istruttori dello Sporting Ghiaccio Artistico e Ritmico Pinzolo, dall’Hockey Club Val Rendena ai responsabili della Sleddog Dogtrekking Pinzolo Madonna di Campiglio alle Guide Alpine della palestra di arrampicata del Body Village.
Senza dimenticare la varesina Handicap Sport in tema di trasporti.
“Sono molto contento del lavoro del mio staff integrato per l’occasione dalle guide di Fiemme e Sport Inclusive – le parole di Daniele Cassioli, Presidente di Real Eyes Sport – e soddisfatti della risposta di ogni realtà del territorio coinvolta, a partire dall’Hotel Antico Borgo di Spiazzo Rendena, della Direzione e del personale delle Funivie Pinzolo, con l’auspicio di ricevere il prossimo anno anche il riscontro delle autorità locali e delle scuole. Le giornate dei giovanissimi partecipanti sono state cadenzate dallo sport: sci, hockey, pattinaggio su ghiaccio, la camminata con i cani da slitta, senza togliere importanza ai momenti in hotel, a tavola e alla “pizzata esclusiva” offerta dal titolare dell’Hotel Antico Borgo. Infine, va sottolineata per spunti e significati la presenza attiva quanto discreta dei genitori che non hanno sprecato l’opportunità di vedere i propri figli in uno spazio organizzato per il confronto con gli altri e l’ascolto in modo costruttivo, esprimere senza riserve difficoltà, sensazioni, sogni”.