Campiglio, il Tar boccia lo ski-stadio
Doveva essere il fiore all’occhiello dello sci trentino. Una struttura che avrebbe permesso a Madonna di Campiglio di entrare stabilmente tra le località top della Coppa del mondo di Sci. Il condizionale, però, è obbligatorio, visto che il Tar di Trento, con una sentenza depositata ieri, ha accolto il ricorso contro il nuovo stadio dello Slalom di Campiglio. Un progetto da 8 milioni di euro che avrebbe dovuto arricchire l’immagine della località sciistica a partire dall’anno prossimo. I giudici, però, hanno accolto il ricorso presentato da Laura e Alessandro Severi, proprietari di una villetta degli anni ’60 che sorge vicino all’attuale stadio che, secondo il progetto, doveva essere abbattuto. Due i profili di irregolarità rilevati dai giudici amministrativi. Il primo consiste nel fatto che il progetto della struttura, denominata Ski stadium 2-tre, è stato regalato al Comune di Pinzolo dalle Funivie di Campiglio. In questo modo, secondo i giudici, si sarebbero corso il rischio che il progetto realizzasse gli interessi del privato piuttosto che quelli dell’ente pubblico. Il secondo rilievo mosso dal Tar è relativo al mancato rispetto delle distanze.
Oggetto del ricorso la delibera del Consiglio comunale di Pinzolo che attivava la deroga al piano urbanistico e la delibera di approvazione del progetto definitivo dell’opera. I ricorrenti lamentavano l’abnorme lievitazione dei volumi e dell’altezza del nuovo stadio rispetto alla vecchia struttura. Il progetto prevede uno sviluppo su sette livelli, di cui 5 fuori terra, e una torre alta più di venti metri.
Il principale difetto di tutta la procedura, secondo il Tar di Trento, sta proprio nel fatto che il progetto sia stato donato dalle Funivie di Campiglio al Comune in violazione delle norme che prevedono una gara per affidare incarichi di progettazione di opere pubbliche.