Carisolo: Giornata delle Aree Protette del Trentino
XVII Giornata delle Aree Protette del Trentino
Parco Naturale Adamello Brenta, Carisolo, 11 aprile 2017
Comunicato stampa
Strembo, 12 aprile 2017
Martedì 11 aprile 2017 è stata la Giornata delle Aree Protette del Trentino. Questo evento si tiene ogni anno dal 2001 ed è una ricorrenza attesa dai Parchi, dalle Reti di Riserva e da tutti coloro che sono interessati a queste dinamiche realtà per potersi confrontare, fare il punto sulle novità, sulle evoluzioni, sui progetti in essere e dare uno sguardo al futuro.
La 17° edizione della Giornata è stata ospitata a Carisolo dal Parco Naturale Adamello Brenta ed è stato dedicata al Turismo sostenibile, in omaggio alla proclamazione del 2017 ad Anno internazionale del Turismo sostenibile da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite.
In Trentino oltre un terzo del territorio è posto sotto tutela: dai grandi Parchi storici che rappresentano l’ossatura del sistema (Adamello Brenta, Paneveggio Pale di San Martino e Stelvio), ai siti delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità, dalla Riserva della Biosfera UNESCO ad una moltitudine di piccole aree protette, tra cui 9 Reti di Riserve, un istituto previsto dalla L.P. 11/07 per gestire le riserve attraverso una delega ai Comuni e alle Comunità. Le Reti rappresentano un unicum al mondo che applica il principio della sussidiarietà responsabile e stanno arricchendo il panorama delle aree protette sia in termini numerici che di offerta turistica. Tutte queste aree protette sono enti autonomi ma sono messi a sistema grazie al lavoro del Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia di Trento che si impegna per caldeggiare collaborazione tra di esse.
Presso il nuovo Centro socio-educativo e ricreativo di Valle di Carisolo, alla presenza degli Assessori provinciali Mauro Gilmozzi e Michele Dallapiccola, nonché del Sindaco di Carisolo, Arturo Povinelli, ieri ogni area protetta ha presentato un’idea, un progetto, una strategia, con la chiara intenzione di ispirare e lanciare spunti ai colleghi.
“Ci siamo chiesti – ha affermato Joseph Masè, Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta – che tipo di turismo si addice alle aree protette. Sostenibile, certamente. Ma ogni area protetta ha una propria interpretazione di cosa si intenda per turismo sostenibile perché i principi e i concetti devono essere applicati al proprio contesto e alle proprie risorse. Il Parco Naturale Adamello Brenta per esempio insiste su un territorio già vocato al turismo con anche delle situazioni di turismo molto maturo ed ha attivato iniziative di turismo sostenibile con lo scopo di regolare i flussi e contenerne gli impatti, allacciando sinergie con gli operatori economici, mentre altre aree protette sono nate per stimolare un potenziale turistico inespresso in zone marginali rispetto a questo settore economico.”.
La collaborazione con gli operatori economici senza impoverimento del territorio è la chiave di volta. Sottolineata anche dalle parole di entrambi gli Assessori provinciali.
Michele Dallapiccola, Assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca, ha così condensato questo concetto: “Dobbiamo unire quello che la natura ci ha donato con quello che noi siamo in grado di fare. Anche il turismo non può prescindere dal contesto naturale e se si punta sui valori del territorio, di conseguenza la tutela e la conservazione non sono più da considerarsi un limite ma un fattore di successo.”.
Mauro Gilmozzi, Assessore alle Infrastrutture e all’ambiente, è entrato nel concreto con l’annuncio di 3 nuovi progetti turistici che saranno cofinanziati a metà tra il Fondo Sviluppo Sostenibile e Trentino Marketing. Un progetto sul foliage, un progetto sul bramito del cervo e un progetto sullo sci nei Parchi che saranno sviluppati a breve dai 3 Parchi e dalle 8 Aziende per il turismo dei territori di riferimento.”.
Le stesse presentazioni dei rappresentanti delle aree protette hanno messo in luce che le aree protette non lavorano per compartimenti stagni e che la ricerca di collaborazioni è un processo già in atto. Sono stati presentati progetti come “Alpiedi”, un trekking a più tappe attraverso la natura nella Rete di riserve Alpi Ledrensi realizzato con il CAI SAT di Storo, il primo “Balcone delle Dolomiti” realizzato su impulso della Fondazione Dolomiti Unesco nel Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino e molto apprezzato dai visitatori, il recupero della “Ciasa de le Guide” della Rete di Riserve Val di Fassa da cui partono le escursioni in quota grazie ad un accordo con le Guide Alpine della Val di Fassa o il progetto di mobilità integrata attorno a Madonna di Campiglio che mette a sistema per ora i servizi di mobilità di Parco Naturale Adamello Brenta, Funivie di Pinzolo, Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena e Comune di Pinzolo, con l’intenzione di comprendere tutto il comprensorio della Skiarea.
La Giornata è stata anche l’occasione per ricordare che si stanno avvicinando molte ricorrenze per le aree protette, in particolare per i Parchi naturali. Innanzitutto nel 2017 ricorreranno i 50 anni dall’individuazione dei confini cartografici dei due parchi naturali nel primo Piano Urbanistico Provinciale del Trentino del 1967, l’anno prossimo saranno 30 anni dalla Legge Istitutiva n. 18/88 che ha reso operativi gli Enti parco e, sempre quest’anno, saranno 10 anni della Legge 11/07 che ha sostituito la 18/88. Insomma siamo davanti ad un periodo cruciale che rinnova lo spirito e le ragioni che hanno portato alla istituzione di queste realtà di cui il Trentino può vantare, appunto, lunga esperienza.
“Si tratta di ricorrenze – ha spiegato Claudio Ferrari, Dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette – che permettono ai parchi di guardarsi allo specchio, potendo rivendicare con orgoglio il lavoro di grande qualità che hanno svolto e che viene loro riconosciuto a livello nazionale e internazionale. L’occasione va colta per ripensare alcune strategie riguardanti le modalità di finanziamento oppure di gestione dell’amministrazione, della comunicazione e della ricerca, attraverso un lavoro di sistema. Nel turismo i parchi devono svolgere un ruolo meno avanguardista e più consapevole. La Carta europea del turismo sostenibile, riconoscimento di Europarc Federation che i due Parchi provinciali hanno ottenuto da tempo e al quale si sono candidate ora anche le Reti, aiuta a dare credibilità e a cementare le necessarie collaborazioni con operatori e Aziende per il turismo.”.
Le conclusioni della Giornata sono state affidate a Romano Masè, Dirigente generale del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste, il quale ha fatto sintesi dei contenuti degli interventi della Giornata con tre concetti chiave: necessaria connessione tra aree protette ed economia, offerta di qualità e mutamento culturale.
Masè ha presentato dati che mostrano che, se il turismo in genere cresce in media del 5% all’anno, il turismo naturalistico sta uscendo dal suo rango di nicchia con un trend di crescita che tocca il 20% all’anno a livello mondiale, esibendo quindi un potenziale elevatissimo che è indice di una nuova cultura del turista che ricerca offerte di qualità. Le aree protette, in tal senso, si devono offrire come luoghi ideali in cui questo turismo di qualità si può praticare a livelli di eccellenza.