Castellini (AGIRE) scettica sul nuovo ponte a Caffaro
Castellini (AGIRE) scettica sul nuovo ponte a Caffaro: “Il sindaco Turinelli sia più realista.”
La tabella di marcia sulla realizzazione del secondo ponte sul torrente Caffaroper ora sembra procedere senza intoppi: poggiato l’impalcato in metallo sui piloni di supporto, si è provveduto a gettare la soletta in cemento e i parapetti. Mancherebbe ormai veramente poco al completamento dell’opera: in sostanza, la posa degli asfalti e la sistemazione dello svincolo d’accesso.
Un problema però resta, nonostante l’incauto ottimismo del sindaco di Storo Luca Turinelli (Lega dei sindaci – PATT): la reale capacità dell’opera di sopperire alle esigenze del traffico che scorre fra Lombardia e Trentino,perché se da un lato si prevede di poter aprire la nuova struttura al più in tardi entro aprile 2018, dall’altro risulta ormai evidente, anche ad occhio nudo, la potenziale difficoltà nella gestione del passaggio degli autoarticolati (in special modo sul lato Bresciano di Ponte Caffaro: prima di accedere al viadotto gli automezzi diretti in Trentino, infatti, dovranno fare alcuni metri di tragitto su Via San Valentino, una stradina stretta laterale che costeggia lo storico Bar Al Ponte). Volente o dolente, lo spazio fra l’edificio e l’argine del Caffaro non è molto ampio e, se non dovrebbero esserci problemi per le automobili, per i camion e gli altri mezzi di grandi dimensioni, magari con rimorchio, le cose appaiono differenti.
Ci sono stati poi anche degli sviluppi importanti in merito: i proprietari delle abitazioni che sorgono sul lato lombardo dell’opera hanno segnato un punto a loro favore ottenendo dal giudice la nomina del consulente tecnico d’ufficio (Ctu), il quale dovrà valutare i danni che eventualmente avessero subito a causa dei lavori collegati alla realizzazione del ponte.
La notizia è arrivata direttamente da Brescia: lo scorso 21 luglio 2017 il giudice Elda Geraci del Tribunale di Brescia, sezione centrale civile, ha accolto le richieste di alcuni residenti caffaresi, rappresentati dall’avvocato Fabio Bonazza di Tione, che lamentavano danni alle loro abitazioni, alla vedute delle finestre e probabili disturbi dovuti a gas e rumore (a seguito della realizzazione del muro di contenimento in calcestruzzo, sorto a circa tre metri dalle loro case contestualmente alla parziale sopraelevazione del piano stradale sempre di Via San Valentino realizzata per i lavori del secondo ponte sul Caffaro). Respinte quindi le eccezioni, di merito e processuali presentate dai legali del Comune di Bagolino.
Grazia Castellini
Coordinatrice territoriale di AGIRE per il Trentino – Valli Giudicarie