Chi ha rubato i diritti civili
Che la distanza tra i cittadini e la politica fosse enorme tutti ne erano consapevoli, ma la distanza della attuale giunta provinciale verso i diritti civili è agli antipodi.
Chi ha rubato il testamento biologico già ne abbiamo il colpevole, in un solo anno la stessa giunta di maggioranza Trentina è riuscita nel mega furto, addirittura ha fatto tristemente meglio di quella nazionale.
La precedente amministrazione, non che fosse un modello di laicità, ma almeno aveva dato mandato con delibera di Giunta, a settembre del 2013 all’azienda sanitaria, che entro 9 mesi fossero attive le modalità di raccolta e registrazione in apposita banca dati le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, ma ad oggi il cosiddetto testamento biologico risulta latitante.
Altro inaccettabile furto è quello della interruzione volontaria di gravidanza nei termini di legge, la stessa tutelata da una legge nazionale, ma la sua applicazione in alcuni presidi ospedalieri Trentini non è possibile , ad esempio Tione tutti i medici sono obiettori, quasi fosse un paravento alla misoginia religiosa. Dove l’assessore Donata Borgonovo Re in sinergia con l’azienda sanitaria, con scarsa sensibilità fuorviano la problematica , avallando che il presidio ospedaliero in questione accoglierà la richiedente e la trasferirà in altra struttura, quasi fosse l’ ospedale un centro di accoglienza e smistamento. Se tale servizio non è garantito almeno non sia data censura all’informazione, se all’ ospedale di Tione come a quello di Cles, non è possibile abortire , atto per nulla inconsueto in quanto nell’area geografica di competenza di Tione c’è mediamente un aborto a settimana, sia data data anticipata informazione, pubblicizzando il ” furto “.
Propongo all’attuale assessora Donata Borgonovo Re, per limitare la tematica , che l’albo dei medici obiettori sia pubblico, in modo che ogni donna sappia fin dall’inizio della gravidanza se il ginecologo a cui si rivolgerà sarà anche quello , che in caso di aborto, potrà operarla.
È irragionevole e aberrante che solo quando la donna entra nella struttura sappia del diniego, rimetto a voi immaginare lo stato emotivo di essa.
I diritti civili in Trentino, lungi dall’essere fonte di modello da portare ad esempio, l’attuale giunta provinciale si è fatta un selfie la cui immagine risulta essere quella Italiana.
Alessandro Giacomini Segretario Laici Trentini per i diritti civili