Ciao Giancarlo
Ci sono persone nella vita di una comunità che più di altre ti toccano il cuore, perché ci si affeziona particolarmente o perché ti colpisce quel loro modo di essere, di pensare, di porsi. Uomini che in un modo tutto loro e magari inconsapevolmente, scrivono una storia speciale e unica. Giancarlo Cereghini era una di queste persone. Ormai, specialmente negli ultimi anni dopo la meritata pensione lo si incontrava spesso per le vie del paese dove gli piaceva camminare. Ultimamente, dopo avere avuto qualche problema di salute, con le sue fidate racchette da camminata. e quando lo si incrociava, con il suo sorriso manifestava tutta la soddisfazione di averti incontrato a sua volta: “Come vala Giancarlo?” Ma se nu la va gna mal, spatum ca vegna ora pian pian ca i ni daga vargut da cina…” Eh le n’po’ a bun’ora par la cina”…. E col suo fare scherzoso di chi gli piaceva anche vantarsi di essere una buona forchetta ma consapevole che in effetti, era ancora presto per andare a cena, sorrideva sornione. O ancora: “Ormai a la me età spatum da far l’ültim viacc a San Vilio….anzi nu si fa gna fadiga perché ie chii aftri chi ni mina. E allora gli dicevo: “Forsi le mei pensar a la cina anca sa le a mu pröst in vezi chi a San Vilio…..” E tutto contento sotto il suo tic tac delle racchette proseguiva il suo cammino.
Giancarlo era una persona buona, genuina e con una grandezza d’animo immensa e la sua storia tutta speciale l’ha scritta nel cuore, nell’anima dei suoi cari e anche delle persone che gli hanno voluto bene e hanno condiviso con lui anche piccoli ritagli di vita. Anch’io con tutti i compagni coristi ne abbiamo condiviso con lui un tratto in tanti anni al coro Presanella dove è stato un esempio di passione, puntualità, rispetto e dedizione. Purtroppo in questi giorni il suo “spatar da nar a San Vilio” è tristemente terminato e sarà difficile per tanto tempo rendersi conto che non lo vedremo più sbucare da qualche angolo o qualche viottolo del paese dove gli piaceva così tanto camminare in lungo e in largo.