Cooperativa Pinzolo Sotto l’albero non i soliti pacchi…
Sotto l’albero non i soliti pacchi ma verità. Un obbligo verso gli oltre 2000 soci della Famiglia Cooperativa di Pinzolo “interdetti” dal 27 ottobre
Sono passati quasi due mesi da quando la Famiglia Cooperativa di Pinzolo è stata commissariata (deposto il suo Presidente e il Consiglio di Amministrazione, salvato invece dal commissariamento il Collegio dei Sindaci) dalla Giunta Provinciale. «….specifiche difficoltà in capo alla governance aziendale… violazioni statutarie di ruoli e competenze…criticità nell’attuale strategia commerciale…:» queste le motivazioni che avevano indotto l’Organo di revisione della Federazione a chiedere alla PAT di commissariare l’Ente cooperativo.
Motivazioni apparse alquanto generiche a molti soci, che attendevano ulteriori chiarimenti che potessero giustificare una decisione tanto importante. Generiche, ma le uniche disponibili, visto che i soci non sono stati ancora informati dettagliatamente e per ora, dopo aver appreso di essere stati “interdetti” a mezzo stampa, hanno ricevuto solo una blandissima comunicazione del Commissario che ha demandato il tutto ad una futura assemblea. La comunicazione del commissariamento il 27 ottobre era infatti arrivata tramite comunicato stampa della Provincia. Poche stringate righe riprese poi dagli organi di informazione locale e sbattute in faccia ai soci.
È del tutto evidente che le motivazioni reali debbano essere molto gravi. Basti pensare che decisioni di azzeramento del Cda sono state prese in precedenza solo in situazioni davvero eccezionali, come quella disastrosa della Cantina di La Vis che ha fatto un buco di oltre 80 milioni di euro e di pochissime altre del tutto bordeline. Figuriamoci che per l’ex Caseificio Fiavè la Federazione della Cooperazione Trentina non ci risulta abbia mai chiesto il commissariamento, nonostante la gestione “allegra” della Cooperativa, né ci risulta essersi mai opposta al “lungimirante” piano industriale che prevedeva la produzione di mozzarella nel centro delle Esteriori. Né la Provincia aveva ritenuto che questo fosse in contrasto con la propria politica di valorizzazione delle produzioni locali…
Alla luce di questo sale la preoccupazione tra i soci per la decisione presa d’ufficio. Cosa avranno combinato i nostri amministratori?
Intanto l’unica certezza è il ricorso presentato dall’ex Presidente della Famiglia Cooperativa di Pinzolo Ornello Binelli che non ha esitato a richiedere presso il Tar di Trento, tramite lo studio legale dell’avv. Maria Cristina Osele, l’annullamento della deliberazione della Giunta Provinciale e delle due note del 16 e 21 ottobre inviate dalla Federazione a firma dei revisori perché «contengono – si dice nel ricorso – affermazioni false, manifestamente contradditorie e pretestuose, tali da non configurare in alcun modo condizioni di “gravi irregolarità” come asserito dall’organo di Vigilanza». Due note, perché quella del 16.10.2014, è stata giudicata anche dalla Provincia autonoma di Trento oltremodo generica e priva di puntuali contestazioni, con lamentele del tutto inidonee a giustificare una così importante misura estrema. Precisazioni sicuramente contenute nella nota del 21.10.2014 alla quale è seguito 6 giorni più tardi il commissariamento.
Precisazioni ai più sconosciute. Ai più rimane solo la nota della Pat a margine del commissariamento: «L’opportunità di questo provvedimento si è resa evidente nel corso della revisione straordinaria della società cooperativa effettuata a seguito delle dimissioni del direttore e successivamente di due consiglieri. La situazione venutasi a creare, che riguarda la governance della cooperativa e in particolare i rapporti tra presidenza e direzione e la divisione delle relative competenze gestionali, ha indotto la Federazione a chiedere l’intervento provinciale».
È sufficiente una nota del genere a giustificare l’annullamento di un Cda eletto dai soci? Non è forse arrivato il momento che anche i soci sappiano perché è stato sciolto il Consiglio di amministrazione della loro cooperativa?
A Natale, si sa, succedono cose inimmaginabili. Speriamo che sotto l’albero insieme alle tante altre cose (immateriali) di cui necessitiamo, ci sia spazio anche per parole che sappiano di verità e che aiutino a capire qualcosa in più di una vicenda dai tratti ancora poco chiari. Per poter capire e ripartire. Così dovrebbe succedere nelle famiglie, e così ci si auspica possa avvenire per una famiglia con quasi 120 anni di storia e con oltre 2000 soci in un territorio che oggi si dichiara Family Friendly.