Coronavirus: la nuova ordinanza e i dati del contagio in Trentino
Da lunedì un allentamento delle misure restrittive, oggi 2 i decessi e 48 i nuovi positivi
Coronavirus: la nuova ordinanza e i dati del contagio in Trentino
Sono complessivamente 4.807 le persone che in Trentino hanno contratto il Coronavirus: vi sono infatti 48 positivi in più rispetto a ieri, due i decessi di cui uno nelle Rsa. 1299 i casi complessivi nelle Rsa di cui 614 con tampone, 19 i pazienti in terapia intensiva a cui si aggiungono 129 persone in altri reparti e 1.098 in isolamento fiduciario a casa. Record di tamponi oggi: il numero complessivo effettuato nelle ultime 24 ore è pari a 1744 tamponi, di cui 694 letti da Apss, 925 da Cibio e 125 da Fem. Sono questi i numeri del contagio da Coronavirus in Trentino, diffusi oggi durante la conferenza stampa in diretta Facebook dal presidente Maurizio Fugatti. A moderare il tradizionale momento come sempre è stato il responsabile dell’ufficio stampa della Provincia, Giampaolo Pedrotti.
Il presidente ha illustrato i contenuti della nuova ordinanza, che fa seguito al DPCM del 26 aprile, e consente la visita ai parenti e “affetti stabili”, l’attività sportiva individuale, riapre parchi, giardini pubblici e ciclabili, oltre ad introdurre alcune specificità trentine, di cui diamo conto con un comunicato specifico. Fugatti ha parlato anche della videoconferenza, avvenuta nel pomeriggio, con il ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia che sarà in Regione, sia a Trento che a Bolzano, lunedì prossimo.
“Il grado di contagio – sono state le parole del presidente Fugatti – è pari a 2,7, un dato che conferma la stabilizzazione della pandemia in Trentino e ci fa guardare positivamente al futuro”. E se la prossima settimana partiranno i test sierologici nei 5 comuni dove è maggiore il contagio, il presidente ha poi voluto precisare, in merito ai tamponi: “In due giorni sono stati fatti 3.000 tamponi, in totale in provincia abbiamo eseguito 38.700 tamponi che corrispondono, sulla popolazione, al 7,1%. In Veneto, citato fra le eccellenze a livello nazionale, sono stati fatti 340.000 tamponi pari esattamente al 7,1% sulla popolazione, come in Trentino”.
Sull’incontro poi con il ministro Boccia: “Il tema che abbiamo affrontato è stato quello del patto di Milano, con il quale il Trentino contribuisce ogni anno alla stabilizzazione dei conti pubblici con un importo pari a 430 milioni all’anno. Abbiamo chiesto al Governo, come già anticipato, di sospendere questo pagamento; si trattava di un versamento straordinario rispetto allo statuto di autonomia per gestire una situazione ordinaria, che era appunto il raggiungimento del 3% del Pil nazionale, ma in seguito all’emergenza coronavirus i conti pubblici sono saltati. Ora queste risorse sono necessarie per gestire le nostre competenze, ovvero per esercitare le funzioni richieste dalla nostra autonomia speciale. Si tratta di una posizione comune con l’Alto Adige, ma anche con il Friuli Venezia Giulia”. L’interlocuzione con il Governo proseguirà, ha aggiunto il presidente, che ha ricordato come il ministro sarà in Regione proprio lunedì 4 maggio.
Il presidente Fugatti ha poi evidenziato che c’è il tema, forte dell’apertura di attività produttive come ristoranti, bar, estetiste, parrucchieri: “Il Governo sta predisponendo un percorso in base al quale dall’11 al 18 maggio verranno date alle realtà territoriali alcune autonomie decisionali. Devono però essere garantite alcune cose come il grado di contagio fra 0,6 e 0,7, e noi siamo al di sotto di questa cifra, e poi una precisa organizzazione sanitaria e di posti letto in terapia intensiva, che il Trentino ovviamente ha. Quindi attendiamo che il Ministero definisca cosa possiamo fare, nel frattempo lunedì partiranno i tavoli per la sicurezza per queste categorie produttive”.
Sull’ordinanza firmata nel pomeriggio infine il presidente ha evidenziato come il documento si muova all’interno del Dpcm nazionale, ma con alcune specificità trentine, precisando poi che l’ambito di riferimento è quello della Regione, ovvero che dove nel DPCM si fa riferimento all’ambito territoriale regionale, quest’ultimo vada inteso come territorio della Regione Trentino-Alto Adige e non come territorio della sola Provincia autonoma.