Dimissioni da Consigliere comunale
Pinzolo, 11 gennaio 2011
Al Presidente del Consiglio Comunale
Di Pinzolo
Fabrizio Nespoli
Oggetto: dimissioni da Consigliere Comunale del Comune di Pinzolo
Caro Presidente,
l’ incompatibilità ex legge tra la carica di Consigliere Comunale e Consigliere della Comunità di Valle mi impone una scelta che non è stato facile effettuare essendo molto legato al mio gruppo, la lista “la Civica”, ed al lavoro che lo stesso sta svolgendo.
Nella diversità dei ruoli tra maggioranza ed opposizione noi abbiamo sempre cercato di apportare un contributo fattivo per la soluzione delle problematiche, alcune annose, che riguardano le nostre comunità.
Nell’ultimo Consiglio Comunale, con riferimento alla discussione ed approvazione del Bilancio di Previsione 2011, penso sia stato apprezzato lo studio e l’approfondimento sia sul documento contabile che delle specifiche attività dei singoli assessori effettuato dalla ns. gruppo.
Crediamo fermamente che riportare al centro della vita politica ed amministrativa il Consiglio Comunale sia atto lungimirante perché il confronto e la dialettica sono il sale della democrazia.
In questa ottica abbiamo richiesto alla Sua persona, quale Presidente del Consiglio, di svolgere la funzione in modo imparziale e di essere di stimoli per un sempre maggior coinvolgimento del Consiglio sulle tematiche più importanti per i nostri concittadini.
La scelta di dimettermi da Consigliere Comunale trova la sua ratio nell’ottica della maggior utilità per la collettività convinto che l’esperienza da me maturata in questi anni di impegno politico ed amministrativo possa essere utile al servizio della terra che tanto mi ha dato sia in termini di affetto che politici.
Noi saremo chiamati ad essere un po’ madri e padri fondatori di questo nuovo ente che è la Comunità di Valle. Sono convinto che le istituzioni si formano non solo attraverso le leggi ma anche con le pratiche quotidiane e l’esempio di coloro che assumono la responsabilità di dar loro vita.
Alcuni hanno ravvisato una incoerenza nel comportamento da me tenuto in passato sulla Comunità di Valle delle Giudicarie.. Non mi permetto di giudicare il pensiero altrui però vorrei ribadire e, se necessario, chiarire nuovamente quanto ho sempre sostenuto.
Non ho mai affermato che la riforma istituzionale fosse inopportuna anzi ho sempre sostenuto il contrario. Ritenevo e ritengo indispensabile una razionalizzazione del sistema della governance del territorio Trentino. Sostengo che alla Comunità vadano trasferite ulteriori funzioni ed alla medesima vada riconosciuta una maggiore autonomia dai Comuni di cui però rimane strumento per una più efficace, efficiente ed economica gestione di funzioni e servizi.
La proposta che portammo avanti con un apposito Comitato (Obiettivo Rendena) e che portò ad un referendum popolare si riferiva all’articolazione territoriale dell’ambito nel quale la Comunità, attraverso i propri organi, svolge le sue funzioni. In buona sostanza si rivendicava una Comunità della Rendena. La consultazione popolare ha visto una partecipazione non sufficiente per la validità del referendum (meno del 50% degli aventi diritto al voto) anche se la stragrande maggioranza di coloro che sono andati a votare non ebbero dubbi nel merito. Di ciò si doveva e si deve tenere conto per il proprio agire politico: la maggioranza dei rendeneri avevano scelto di proseguire con l’esperienza della Comunità delle Giudicarie.
Noi del Partito Democratico Trentino del Circolo della Rendena abbiamo preso atto del risultato e ci siamo impegnati dapprima in campagna elettorale ed ora assumendoci ruoli di Governo nella Comunità a dare il nostro contributo leale e costruttivo per far funzionare al meglio la Comunità delle Giudicarie. Chi aveva ragione o torto lo dirà il tempo e la bontà della riforma istituzionale verrà sperimentata sul campo.
E’ nell’assemblea della Comunità il luogo ove si compie l’ autogoverno della Comunità stessa.
Sento forte in me il dovere di pormi al servizio della mia Comunità. Si perché “servire” la Comunità è ciò che un rappresentante del popolo deve fare.
Considero, infatti, sempre attuale la Dichiarazione della Virginia del 1776 che accompagna da secoli l’idea di democrazia: “tutto il potere è nel popolo e in conseguenza emana da esso; i magistrati sono suoi mandatari, suoi servitori e sono responsabili in ogni tempo verso di esso”. Dunque mandatari, servitori e responsabili di fronte al sovrano che è il popolo ossia l’insieme dei cittadini.
Caro Presidente, spero di non averLa annoiata con questa riflessione. Le ho formulate comunque per il doveroso rispetto verso la Sua Persona, per quella del Sindaco William Bonomi e degli Assessori e nei riguardi di tutto il Consiglio Comunale a cui auguro il più proficuo lavoro nell’interesse della Comunità di Pinzolo, Sant’Antonio di Mavignola e Madonna di Campiglio.
Rivolgo un particolare ringraziamento ad Augusto Gallucci per aver accettato di candidare a Sindaco in una competizione elettorale assolutamente difficile ed agli altri miei colleghi della lista “La Civica” Bruti Tommaso e Cereghini Michele per la fiducia riposta nella mia persona nominandomi capogruppo. Un grazie di cuore anche a tutti i candidati della lista “La Civica “ per aver accettato la candidatura, decisione non facile visto la forza degli antagonisti. Con loro abbiamo vissuto una proficua esperienza umana che mi ha arricchito. Con l’occasione formulo anche un augurio di buon lavoro a chi mi subentrerà.
Infine da ultimo ma nei miei pensieri al primo posto, un grazie a tutti coloro che ci sono stati e che ci sono vicini in questa esperienza amministrativa e che ci hanno sostenuto con il loro voto ed ancor oggi ci incoraggiano.
Nel dichiararmi sempre a disposizione, Le porgo i miei più sinceri saluti
Avv.to Luigi Olivieri