E’ di Giustino il regista della nazionale italiana di basket
L’ uomo nuovo della Nazionale si chiama Antonio Giovanni, ha passato una vita a Chicago a farsi chiamare Anthony e adesso che da 4 anni è nella terra dei suoi avi lo chiamano tutti Tony. Maestranzi è partito titolare in una delle due squadre in cui si sono divisi gli azzurri ieri, nello scrimmage tenuto al posto del debutto con la Giordania. Domani l’ esordio contro l’ Ungheria. «È una grandissima esperienza allenarsi tutti i giorni con i migliori giocatori italiani», dice Maestranzi, che glissa sulla concorrenza tra i quattro registi: «Ognuno ha le sue chance, io mi concentro su quello che chiede Pianigiani: giocare duro ogni possesso, imparando l’ uno dall’ altro e pensando al gruppo. Negli ultimi 4 anni ho guardato le sue partite di Eurolega. Punta tutto su attenzione al dettaglio, gruppo e comunicazione coi giocatori. Mi ha chiamato subito dopo l’ eliminazione dai playoff. Dovevo tornare dalla famiglia, ma la convocazione mi ha molto onorato». L’ Italia Non parole di circostanza sul significato dell’ azzurro: «Prima di tutto la possibilità di rappresentare questo Paese. È vero che non sono nato in Italia, ma la mia famiglia viene da qui e sento l’ onore come gli altri ragazzi. Secondo, è una chance per migliorare a contatto coi migliori giocatori, tecnici e staff. Terzo, è anche un’ opportunità per la mia carriera». Carriera a sorpresa. «Non pensavo che nella vita avrei fatto il giocatore di basket», dice ripensando alla laurea in Comunicazione a Northern Illinois, prima che gli arrivasse il passaporto italiano. Merito di nonno Costanzo, tuttora a Chicago, ma nato nel paese trentino di Giustino, 742 anime.