Fugatti decide la cattura dell”™orsa M49
Il presidente ha dato mandato di predisporre l’ordinanza: “Esiste un reale problema di ordine pubblico e non abbiamo risposte dal ministro Costa. Agiamo da soli”
Fugatti decide la cattura dell’orsa M49
L’orsa M49 sarà catturata. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha informato oggi la giunta provinciale di aver dato mandato di preparare l’ordinanza di cattura dell’orsa più problematica del Trentino. Da subito la squadra Orso del Corpo forestale si attiverà per individuare il plantigrado e procedere alla cattura. La femmina si è resa protagonista ad oggi dell’80 per cento dei danni causati dai grandi carnivori nella nostra provincia. “Il comportamento dell’animale – ha motivato il presidente Fugatti – è tale da creare un concreto pericolo di ordine e sicurezza pubblica. La stagione degli alpeggi è appena iniziata e non possiamo permettere che M49 tenga in ostaggio pastori ed animali. Abbiamo ripetutamente segnalato al ministro Costa la situazione, chiedendo l’autorizzazione alla cattura. Anche Ispra ha espresso forte preoccupazione. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta e quindi abbiamo deciso di agire, assumendoci le nostre responsabilità. Era necessario dare risposte ai cittadini sempre più allarmati”. L’ultima incursione dell’orsa è del 17 giugno scorso. E’ ’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli, a riferirla in conferenza stampa: “Da tempo abbiamo messo in atto tutte le possibili misure di prevenzione e dissuasione. Inutilmente. L’orsa si è mostrata sempre più ‘confidente’, come a malga Arnò, nel Comune di Sella Giudicarie. Quel giorno, nonostante la presenza del pastore e di altre persone all’interno dell’alpeggio, l’orsa si è avvicinata pericolosamente alla stalla dove erano ricoverati animali da allevamento”. Da qui la decisione di accelerare i tempi. Ancora Fugatti: “Abbiamo raccolto in questi tempi le preoccupazioni di pastori, intenzionati ad abbandonare i pascoli, e dell’intero settore della zootecnia. Non potevamo più attendere ed agire, come è già successo in passato, solo dopo un’aggressione a persone”.
L’orso M49 ha iniziato a manifestare un “comportamento critico” già dallo scorso anno. Lo testimoniano i report del Servizio foreste e fauna: “L’animale ha creato forte problematicità sia sul fronte della dannosità, sia su quello, più preoccupante e rilevante, della frequentazione di immobili destinati ad abitazione stagionale o a posto di lavoro”.
Le tappe della vicenda M49.
L’orsa è stata catturata e radiocollarata il 27 agosto 2018 e di seguito costantemente monitorata. Grazie al collare è stato possibile risalire a lei come l’autrice di una serie di episodi nelle zone del Chiese e della Bassa Rendena, con l’uccisione di numerosi animali da allevamento (mucche e pecore). Il monitoraggio ha consentito anche di seguire M49, mettendo in atto una serie di azioni di dissuasione, che “tuttavia non hanno determinato alcuna modifica comportamentale dell’esemplare”.
Il 22 febbraio 2019, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha scritto la prima lettera al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, chiedendo l’autorizzazione alla cattura di M49, sulla base delle condizioni contenute dal Piano di Azione PACOBACE.
Da allora, si sono susseguite tutta una serie di note di integrazione del report originario che hanno aggiornato Ministero ed Ispra, rispetto all’evolversi della situazione.
La seconda lettera al ministro è datata 15 aprile, seguita da una terza (30 maggio) in cui si ricordavano i danni causati dall’orsa dal momento del risveglio invernale.
Il presidente Fugatti si è mosso anche in sede locale. Il 17 giugno ha scritto una lettera al prefetto chiedendo la convocazione del Comitato ordine e sicurezza pubblica. Nella seduta del 21 giugno, il comitato ha rilevato come “emerga un quadro veramente preoccupante sotto il profilo della sicurezza e della pubblica incolumità” in relazione ai comportamenti di M49. Anche il rappresentante di ISPRA, sentito in occasione del Comitato, ha evidenziato come “l’orso può costituire un rischio reale” e che “i comportamenti tenuti dall’esemplare M49 potrebbero giustificare forme di intervento più forti”.
Pochi giorni dopo (27 giugno), il presidente Fugatti invia una nuova lettera al ministro Costa (e per conoscenza al Ministro degli Interni) in cui si segnalava l’inefficacia delle misure di dissuasione e prevenzione messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento. La richiesta è sempre stata la stessa: una risposta definitiva a stretto giro di posta.
Da parte del Ministero, fino ad ora, non sono arrivate risposte. A Trento sono solo pervenute note interlocutorie a firma del direttore generale della Direzione per la Protezione della natura e del mare, pur riconoscendo il ricorrere delle condizioni previste dal PACOBACE e il tenore del parere di ISPRA.
“in assenza del definitivo riscontro da parte del Ministero – conclude il presidente Maurizio Fugatti – è necessario l’intervento urgente, al fine di evitare che dal comportamento dell’orso M49 possano derivare conseguenze irreparabili”.