Fugatti: le Regioni chiedono al Governo chiarezza e disponibilità al confronto
Scuole: si propone di consentire eventuali aperture sperimentali anche prima delle festività natalizie
Per quanto riguarda il confronto con il Governo, le Regioni e Province autonome hanno preso atto innanzitutto del nuovo dpcm, contestando il fatto che le decisioni assunte non siano state oggetto di un confronto interistituzionale. Di conseguenza, non si è tenuto conto delle richieste delle Regioni, soprattutto relativamente alle limitazioni agli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio. Le Regioni hanno chiesto spiegazioni anche riguardo alle limitazioni alla mobilità nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, rilevando che non è ragionevole non tenere conto delle diverse dimensioni dei Comuni interessati. Ciò con riguardo sia alle limitazioni oggettive poste alle visite ai propri cari sia a quelle che impattano sulla eventuale gestione di attività economiche, come i ristoranti.
Le Regioni hanno anche sollevato altri due punti. Il primo è naturalmente quello dello sci. L’apertura degli impianti è prevista per il 7 gennaio, previa l’approvazione da parte del Governo delle nuove linee guida predisposte dalle Regioni. “Abbiamo chiesto – ha detto Fugatti – rassicurazioni sull’approvazione da parte del Comitato Tecnico Scientifico di queste linee guida, che abbiamo trasmesso al Governo già alcune settimane fa. Il premier Conte ha detto che ciò avverrà a breve”.
E’ stato poi posto il tema dei paesi confinanti con l’Italia che potrebbero aprire gli impianti sciistici. Il ministro Boccia ha garantito che in Francia, Spagna e Germania non apriranno, in Svizzera il dibattito è ancora in corso, mentre in Austria si ragiona su alberghi chiusi e impianti aperti (quindi soprattutto ai residenti). In Italia si sta pensando ad imporre una quarantena di 14 giorni per gli italiani che si recassero in Austria, analoga a quella per coloro che rientrano da paesi extraeuropei. “Ma noi auspichiamo che l’Austria chiuda, in una ottica di reciprocità”, ha sottolineato Fugatti.
Per quanto riguarda la scuola, le Regioni hanno chiesto la possibilità, per quelle che lo desiderassero, di poter aprire in via sperimentale anche prima della pausa natalizia, previo accordo con il Governo. Domani intanto vi sarà la nuova classificazione settimanale delle Regioni in base alla batteria di 21 indicatori utilizzata dall’Istituto superiore di sanità. In Trentino l’Rt è in leggero calo, da 0,9 a 0,83, e questo vale anche per l’Rt ospedalizzazioni, indice più “problematico”, da 1,11 a 0,95.
L’assessore al turismo Roberto Failoni ha chiarito che perdere il Natale, per la stagione invernale, è come perdere l’agosto per la stagione estiva. “Tuttavia ora come ora è importante soprattutto avere delle certezze – ha aggiunto – sia per gli operatori economici che per i lavoratori. L’apertura prevista per il 7 gennaio è collegata all’approvazione del protocollo presentato dalle Regioni al Governo, e bene hanno fatto le Regioni oggi ad insistere in questo senso. Ora si pone il problema del personale, e inizieremo ad affrontarlo fin da domani. Sul tema ristori, parlare oggi di una cifra non sarebbe corretto. Tutti chiaramente auspicano di avere ristori pari a quelli dell’Austria e della Germania, di circa 75-80%. In realtà per l’Italia, vista la situazione del paese, il 30% potrebbe essere già una percentuale interessante”.
Ci si potrà spostare fra Trentino e Alto Adige prima del 6 gennaio? Non si sa ancora. Dipenderà dal dpcm nazionale, se parlerà di Regioni o anche di Province autonome. Decadono, invece, a partire da venerdì, alcune limitazioni legate a precedenti ordinanze provinciali, che imponevamo maggiori restrizioni in Trentino rispetto a quelle previste per altre le zone gialle in Italia. Fra queste, il divieto per gli esercizi commerciali di apertura nei giorni di domenica, prefestivi e festivi. Ciò, salvo che nel dpcm del Governo non si disponga diversamente. Per quanto riguarda le mascherine, il decadimento di un’ordinanza provinciale del 14 novembre scorso fa sì che non sia più obbligatoria la mascherina indossata sempre, quando si esce di casa, anche se si è da soli e in un luogo non frequentato da altre persone: si torna quindi alla regola nazionale, che prevede comunque l’obbligatorietà dell’uso della mascherina, quando all’esterno si incrocino altre persone. Di conseguenza, la mascherina dovrà essere comunque sempre portata con sé.
I tamponi antigenici: il fatto che solo da oggi il Ministero abbia chiesto alle Regioni di trasmetterne, giornalmente, gli esiti, indica l’incertezza con cui ancora il mondo scientifico guarda a questo strumento. In Trentino la maggior parte dei cosiddetti “tamponi rapidi” viene eseguita su persone sintomatiche, perché i dati mostrano che sugli asintomatici crescono in maniera importante i cosiddetti “falsi negativi”. Il Trentino peraltro è stato il primo territorio ad eseguire questa tipologia di tamponi in farmacia, aprendo anche la strada ad altri territori che volessero prendere decisioni analoghe.
Per quanto riguarda i vaccini antinfluenzali, infine. 130.000 sono già arrivati in Trentino, e altri 20.000 sono in arrivo, 5000 dei quali entro il finesettimana. Altri 2000 arriveranno giovedì.