Gli impianti ci sono: ora tocca alle piste
Gli impianti ci sono: ora tocca alle piste. Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche per la realizzazione del sistema di telecabine e seggiovie che ha unito Pinzolo a Campiglio, che a distanza di poco più di un anno dal taglio del nastro spuntano già nuove ipotesi di aree sciabili. Proprio dove – si infuriano ambientalisti e politici sensibili alla tutela di quel magnifico territorio – si era spergiurato che nessuno sciatore avrebbe messo piede né scarpone. In questo nuovo scenario invece con gli sci ai piedi si potrebbe andare da Doss del Sabion fino a Patascoss. C’è tutto scritto, nero su bianco, nel Piano territoriale della Comunità delle Giudicarie. Siamo alla fase di documento preliminare, da sottoporre ora a concertazione con il Parco naturale Adamello Brenta, ma la proposta è chiara. Cuore della variante suggerita è l’allungamento della pista Doss del Sabion – Plaza (ora a bosco) e la realizzazione della pista di collegamento fra la zona Colarin e Plaza, nell’area che fa capo alle Funivie di Pinzolo, previsioni definite “di estrema importanza per l’economia gestionale del collegamento sciistico Pinzolo – Madonna di Campiglio che è stato apprezzato nel primo anno di funzionamento ma molto condizionato dalla mancanza della relativa pista”. Una seconda proposta riguarda il territorio delle Funivie di Campiglio ed è l’ampliamento del perimetro dell’area sciistica a nord-est, in modo da creare un nuovo anello fra la zona Vagliana e Malga Mondifra, le Malghette e Monte Vigo. Non solo: un nuovo impianto con relativa pista nella zona dei Serodoli viene considerato “un altro intervento molto importante per la posizione in quota in cui dovrebbe essere realizzato e per gli spazi di grande attrazione turistica”.