I turisti non vanno spennati
I TURISTI NON VANNO SPENNATI. CONTROINDICAZIONI
Non si possono ….spennare i turisti come si fa con le galline, pensando che abbiano una testa non reattiva. I ….”gallinacei per caso”, specialmente di questi tempi, spennati una volta, non si fanno più rivedere. E’ elementare, a portata di ogni imprenditore. Ecco la sintesi della mia storiella. Ho acquistato piccoli, semplici e comunissimi oggetti di consumo presso un rivenditore locale. Prezzo: 30 cent. cad. per entrambe le misure richieste. Esterrefatto (ho ancora l’ “occhio” dell’ex imprenditore) faccio controllare il prezzo, poi pago malvolentieri gli Euro 20 richiestimi (di cui 6 euro per altro articolo). Giorni dopo presso il punto vendita di una catena distributiva nazionale, distante poco più di 10 km, sicuramente non vantaggiosa per i prezzi praticati, per caso lo sguardo mi cade sullo stesso articolo, della stessa marca tedesca, con marchio inciso su ogni pezzo (a differenza di quelli della ditta locale). Erano in vendita, le due misure, a 9 e a 6 cent. cad anziché 30. In soldoni: in quel punto vendita avrei speso in tutto poco più di euro 3 anziché 14! Non é l’unico caso questo, ma di altri, a questo livello di esosità (400% / 500% in più), non ho ricordo. Sono il primo a riconoscere che in situazione di mercato favorevole vale la legge della domanda e dell’offerta. Ma c’è limite a tutto. Superarlo, prevedo un pericolo. Il “forestiero” si organizza, e non so alla fine chi resti …spennato: se il cliente trattato da “pollo”, o il commercio locale in generale, qualora si diffonda l’idea tra i “clienti turisti” che qui tutto é esageratamente e IMMORALMENTE caro. L’immagine in commercio é tutto. Anch’io, come altri (trentini stessi che vengono qui in ferie) cercherò di portare con me, sempre più, tutto quanto mi occorre. (Per inciso: in quella ditta quest’anno in 20 giorni ho già lasciato più di 50 euro, sicuramente gli ultimi; in passato a fine stagione molto di più).
Questa mia esternazione pubblica ha lo scopo di informare Amministratori ed animatori (associazioni di categoria, addetti alla promozione, ecc) di questa bellissima ed operosa comunità che il cliente “forestiero” in troppe circostanze (NON TUTTE) si sente preso per il collo . Chissà che una sorta di …”pro-loco istituzionale” non riesca ad inventarsi politiche “culturali” del commercio (corsi, conferenze, contrassegni “deontologici”) per cui, per colpa di una parte, non abbiano da rimetterci tutti gli operatori, soprattutto nel settore dell’indotto. Avendo fatto per 30 anni l’imprenditore non posso che fare il partigiano, il tifoso di chi fa correttamente, ovvero con sacrificio fatica intelligenza ed onore, il proprio mestiere.
Un turista affezionato di Pinzolo