IL BECCO DEL ZIO – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA
IL BECCO DEL ZIO
In una famiglia del passato dove comandava la nonna, la matriarca, tutte le sere dopo la cena era una buona abitudine pregare.
La nonna diceva: “Disùm al ben!”, voleva dire “preghiamo tutti insieme”. Le famiglie erano numerose: nonni, figli, nipoti e pronipoti, zie e zitelle “ciàte”.
Era una grande convivenza faticosa, grandi tavolate e anche delle liti.
Le preghiere erano: rosario, litanie dei santi, cento requiem per i morti, giaculatorie, circa un’ora, qualcuno si addormentava e fra questi c’erano anche dei bambini, uno di questi si chiamava Puccio.
Era vivace, si stancava in fretta e aveva bisogno di andare al “cesso a foia”, al bagno, che era all’esterno vicino a una baracca.
Bisognava attraversare un porticato dove c’erano le stalle del bestiame. Una sera sotto il porticato c’era un caprone con la barbetta e i corni, Puccio tutto contento pensò: “Questo è il becco del zio Gigio, vado a fare un giretto.”
Ci montò a cavalcioni e lo prese per le corna.
Il becco si mise a correre come impazzito per i prati del loro vasto podere.
Per qualche minuto Puccio si divertì: “Così non dico le preghiere.”. Ma all’improvviso sentì il sedere che scottava e vide del fuoco, era il diavolo trasformato nel becco.
Puccio si spaventò tantissimo e gli balenò in testa l’idea di farsi il segno della croce.
Il becco gli diede uno strattone, lo buttò a terra e scomparve.
Alzandosi tutto indolenzito e spaventato, tornò in casa e raccontò la brutta avventura alla sua grande famiglia, stavano tutti ancora pregando, si unì a loro nella preghiera promettendo di non uscire più alla sera e non dire più bugie per andare al “cesso”.
Vittorina Maturi nata a Pinzolo il 26 Maggio 1932, giorno del Corpus Domini. Pioniera del commercio di Pinzolo, infatti, aprì il suo negozio “Mamme e bimbi”, in via Marconi il 14 Aprile del 1962 che oggi viene portato avanti dalla figlia Aldina. Mamma di 5 figli, nonna di 9 nipoti e bisnonna di 9 pronipoti, alla veneranda età di 88 anni ha voluto rivivere con noi racconti che altrimenti verrebbero perduti nel tempo.