Il Letame di Ledro è risorsa per l’agricoltura di qualità anche fuori valle
Le 18 malghe pronte per l’alpeggio
Tra gli elementi trainanti dell’economia della Val di Ledro ci sono anche l’agricoltura e la zootecnia, collegate alle tematiche di gestione del patrimonio boschivo. È l’assessore comunale di merito, Dario Trentini, a fare il punto. «Siamo ormai entrati nel periodo estivo, che abbiamo preparato lavorando su molti aspetti. Quest’inverno ci sono state diverse slavine che hanno causato danni ai boschi, ma anche alle strade di collegamento e alle 18 malghe comunali. Tra il lavoro del cantiere comunale e piccoli incarichi affidati a ditte esterne, stiamo cercando di ripristinare tutto quanto si era danneggiato, anche se persistevano notevoli difficoltà a causa, ancora, dell’inaccessibilità di certi luoghi per la neve. Sempre a livello di boschi, è ripreso il lavoro ordinario di taglio e sfruttamento del legname, dopo aver terminato la difficile fase di ripulitura connessa ai danni causati dalla tempesta Vaia».
Con la collaborazione della Comunità di valle e con una parte di contributo economico della Rete delle riserve, il Comune nel 2021 ha iniziato un importante progetto per il miglioramento della qualità dei prati di fondovalle e dello stato di salute del Lago di Ledro. Si tratta di un progetto di «maturazione controllata del letame» che viene effettuata da uno speciale macchinario che è stato dato in uso agli allevatori ledrensi. «Dalle analisi che abbiamo fatto condurre alla Fondazione Mach, risulta che il letame così trasformato diviene un importante fertilizzante inodore e del tutto compatibile con l’assetto floristico ledrense e coi precari equilibri ecologici del nostro lago. Inoltre, molto di questo fertilizzante è oggi richiesto dall’agricoltura nella vicina Busa fino alla Valle dei Laghi.
Il progetto di maturazione controllata fa parte di un programma complessivo per la riqualificazione ecologica generale di Ledro iniziato già nel 2015 dall’allora assessore alla Comunità di Valle Michele Segalla. Il primo progetto – unico nel suo genere – e ancora in atto, fu il trasferimento dei liquami zootecnici fuori Ledro. Grazie a un accordo con Agri 90, i liquami zootecnici vengono utilizzati come fertilizzante naturale sulle colture di mais che necessita di grandi quantità di nutrimenti».
L’amministrazione ledrense, assieme a Michele Segalla, sta portando avanti questi progetti assieme ad altri, che sono in fase di evoluzione con l’obiettivo arrivare a un restauro ecologico ledrense globale. «Un particolare e sentito ringraziamento va agli allevatori che stanno partecipando a questi progetti. Questi agricoltori sono di fatto degli indispensabili attori e stanno mostrando grande senso di responsabilità e interesse mettendo a disposizione le loro aziende per lo svolgimento di queste fondamentali azioni ambientali che non si erano mai viste prima in Valle di Ledro alle quali anche la Provincia di Trento sta guardando con grande interesse» conclude l’assessore Dario Trentini.