Il rendenero Paolo Sartori, neo-questore di Vicenza, aveva previsto la crisi Russia-Ucraina
Il dott. Paolo Sartori con il generale Cristopher Cavoli
Da pochi mesi ha assunto l’incarico di Questore di Vicenza. Stiamo parlando del dott. Paolo Sartori, Dirigente Superiore della Polizia di Stato e già Questore di Mantova, “Rendenero Doc”, di Caderzone. Sartori è un grande conoscitore delle questioni legate ai Paesi dell’ex-URSS, in particolare della Romania, Moldavia, Ucraina, essendo stato dirigente dell’Ufficio di coordinamento italiano per l’Est Europeo, una sorta di Interpol con sede presso l’ambasciata italiana di Bucarest, dove ha operato per ben 17 anni.
Da grande conoscitore di quel pezzo di mondo, nove anni fa aveva collaborato con la prestigiosa rivista Limes, fondata da Lucio Caracciolo nel 1993, scrivendo un articolo intitolato “L’insostenibile evanescenza della frontiera orientale”. Il pezzo iniziava con una citazione di Viorel Cibotaru, direttore del “Moldova Institute of euro integration e political studies” (https://www.limesonline.com/cartaceo/linsostenibile-evanescenza-della-frontiera-orientale): «Il Cremlino sta attualmente promuovendo la super idea del presidente Vladimir Putin, il quale si ritiene un collezionista di territori nell’ex spazio sovietico. Nel mirino della leadership russa vi sono Repubblica Moldova, Transnistria e paesi del Caucaso, ma anche Ucraina e Stati baltici. L’essenza di questa politica è la seguente: opponendosi in tutti i modi possibili alla loro integrazione nell’Unione Europea, Mosca aspira a ricongiungere i territori dell’ex Unione Sovietica, mettendoli sotto il protettorato della Russia. Per promuovere questa “integrazione”, nell’immediato sono stati stanziati 60 milioni di dollari».
Purtroppo, quella previsione si è avverata.