Intervista al Sindaco di Bocenago Walter Ferrazza
Domenica 15 novembre 2015 si terranno a Bocenago le elezioni comunali ed abbiamo intervistato il sindaco uscente Walter Ferrazza, che si ripresenta a queste elezioni con la lista “Insieme per Bocenago”.
Nato a Tione di Trento il 15 novembre 1974, risiede a Bocenago ed esercita la libera professione di ingegnere, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria per l’ambiente e il territorio. Dopo aver ricoperto varie cariche in ambito politico, nel maggio 2010 ha vinto le elezioni comunali ed è diventato sindaco di Bocenago; inoltre, dal 3 maggio 2013 al 2 dicembre 2013, ha ricoperto la carica di sottosegretario del Ministero per gli affari regionali e le autonomie e in seguito, nel maggio 2014, si è candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Italia nord – orientale.
È sempre stato tra l’altro molto attivo anche in ambito sociale (come, ad esempio, volontario della Croce Rossa Italiana e membro dell’Associazione di Solidarietà Ancora).
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Sindaco Ferrazza: fra meno di una settimana si svolgeranno le elezioni comunali in alcuni comuni della nostra regione, fra cui anche Bocenago; come l’ha giudicata questa campagna elettorale un po’ particolare, visto che si è dovuta svolgere a seguito della mancata fusione fra Bocenago, Caderzone Terme e Strembo?
Io ritengo che questa campagna elettorale sia stata uguale a tutte le altre.
In effetti c’è stata effettivamente qualcosa in più: si è svolta in una situazione in cui si sono venute a creare molte più divisioni, e in particolare fra chi era favorevole a questa fusione e chi non lo era.
La campagna elettorale è il modo peggiore della politica per esprimersi, tira fuori il peggio di sé, ma io l’ho sempre vissuta molto serenamente, considerandola non come una battaglia ma come un confronto su alcuni punti che purtroppo rimangono, soprattutto nelle elezioni amministrative, in secondo piano (come il programma elettorale). Per Bocenago ho fatto in modo di avere una lista unica, in modo che potessero partecipare tutti.
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A proposito della mancata fusione: come ben si ricorderà, le opposizioni del consiglio comunale di Bocenago avevano chiesto le sue dimissioni a seguito di questa risultato. In merito, qual è la sua posizione? Si sente in qualche modo responsabile?
Bocenago è dal 1997 che cerca di arrivare ad una fusione, attraverso varie delibere e senza che si sia mai chiesto nulla ai cittadini (almeno fino a pochi mesi fa).
Fin dall’inizio, io ho chiesto ai cittadini cosa volessero, spiegando in maniera molto onesta e neutrale le motivazioni e i rischi della fusione fra Bocenago, Caderzone Terme e Strembo. Da un lato, una fusione del genere andrebbe maturata di più e il tempo era molto poco; dall’altro, una fusione è sempre possibile, anche con confini diversi.
In ogni caso quello che conta davvero è che la gente si sia espressa; ora però bisogna ricordare ai cittadini che si andrà obbligatoriamente in gestione associata.
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Nell’evenienza in cui fosse rieletto, quali saranno le priorità della nuova giunta?
Io credo che il cittadino debba essere sereno soprattutto dal punto di vista economico, e questo significa portare la pressione fiscale, per quanto ci riguarda, ai livelli più bassi possibili: ricordo che in passato abbiamo cancellato l’IMIS sulla prima casa e per il comodato d’uso gratuito. L’amministrazione dovrà poi essere vicina ai cittadini, e anche su questo in passato siamo intervenuti concretamente con la creazione dello Sportello per le famiglie; inoltre, si dovranno dare dei servizi ai cittadini, come ad esempio per quanto concerne la mobilità.
Verrà poi incentivato il turismo, anche attraverso l’arredo ed il decoro urbano, e si proseguirà sul percorso che ha portato il comune di Bocenago ad autofinanziarsi: infatti, grazie a questa amministrazione, si è potuto ottenere una copertura sul bilancio pari al 92%, senza aiuti dal governo centrale e senza aumentare alcuna tassa.
Si proseguirà poi anche nella ristrutturazione dei beni comunali.
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In base a quali criteri verrà composta la nuova giunta nel caso in cui fosse riconfermato?
Lo dice la copertina del mio programma: impegno, competenza, disponibilità e professionalità. Inoltre aggiungo che non si sono mai avuti problemi di quote rosa durante la mia amministrazione.
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Ci sarà uno spazio per le opposizioni?
Certamente: bisogna cercare delle soluzioni senza guardare chi le propone.
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Mentre per quanto riguarda i rapporti con gli altri enti locali, soprattutto con la Provincia autonoma di Trento e con i comuni limitrofi, quale sarà la sua posizione?
Anche su questo bisogna fare un salto di qualità. È necessario ragionare in termini unitari nella nostra valle; ci vogliono soluzioni univoche e non credo ci siano più le condizioni per assumere delle decisioni a livello di “micro-economia” o di “micro-sviluppo”; tra l’altro, anche il fatto di possedere del terreno a Madonna di Campiglio ci deve portare a ragionare in termini di prospettiva.
Per fortuna, nella mia esperienza, da questo punto di vista ho sempre trovato molto dialogo e delle risposte soddisfacenti.
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Parliamo ora di argomenti un po’ delicati: sulla famiglia, ad esempio, rimangono ferme le sue posizioni?
Sono cristallizzate e penso che siano condivise anche nel nostro paese.
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E sulla questione dell’orso?
I progetti sull’orso vanno rivisti e, in particolare, il Progetto Life Ursus andava gestito meglio. Tempo fa dissi esattamente che gestire male un solo orso significava rimettere in discussione tutto il progetto. Se un orso è problematico va, senza creare troppa enfasi, catturato e portato altrove; altrimenti bisogna cercare altre soluzioni. L’orso, anche se è una risorsa, va limitato e i cittadini non devono vivere nel terrore.
Sinceramente amo gli animali, ma vengono in ogni caso prima i cittadini e la tutela dell’ambiente.
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Invece per quanto riguarda la questione dei profughi?
Come comune non siamo di certo nelle condizioni di accogliere dei profughi, non solo per via della scarsa mobilità ma anche per la mancanza di strutture pubbliche adeguate e per la dimensione del nostro comune (ricordo che siamo una piccola comunità con 391 abitanti). Se bisognerà dare una mano noi daremo la nostra disponibilità in altro modo come abbiamo già fatto con i terremotati della regione Emilia Romagna.
- Per concludere: Lei è stato sottosegretario al Ministero degli affari regionali e delle autonomie e si è anche candidato alle elezioni europee. Queste esperienze hanno distolto la sua attenzione dal suo incarico di sindaco o l’hanno in qualche modo arricchita come amministratore?
Mi hanno arricchito professionalmente e mi hanno permesso di avere una visione più ampia dell’esperienza amministrativa. Ho imparato molto e ho avuto anche una serie di relazioni istituzionali molto importanti.