Intervista all’Onorevole Emanuela Rossini, da poco nominata Vicepresidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea

di CampanediPinzolo.it

Intervista all’Onorevole Emanuela Rossini, da poco nominata Vicepresidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea

Abbiamo incontrato a Pinzolo l’On. Emanuela Rossini, membro della Camera dei Deputati e da poco nominata Vicepresidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea.

Di che cosa si occupa la Commissione?

Ci occupiamo del processo di integrazione europea del nostro Paese, che va dall’applicazione delle direttive UE nel nostro ordinamento nazionale (prepariamo le raccomandazioni da dare al nostro governo su modifiche da fare quando recepiamo una direttiva europea) ma poi ci occupiamo anche della fase di proposte e raccomandazioni da fare alla Commissione europea prima che vengano scritte le direttive comunitarie. Lavoriamo nelle due direzioni: discendente ed ascendente perché il nostro Paese, come ogni stato membro della UE, partecipa direttamente a scriverei programmi europei che poi vengono adottati a livello nazionale.

Con questo nuovo ruolo cosa cambia per Lei?

Sarò più coinvolta nella gestione dei lavori della Commissione, nella gestione della Commissione in sostituzione del Presidente per esempio, ma anche nel partecipare alle riunioni europee con i rappresentanti degli altri 27 parlamenti nazionali. E’ un ruolo anche di rappresentanza politica all’estero.

Quali saranno i primi impegni che l’aspettano quando riprenderanno i lavori della Commissisone?

Entro fine anno dobbiamo concludere l’esame e approvare in Aula due Leggi importanti: quella di Delegazione Europea, già esaminata e votata al Senato, in cui recepiamo nuove direttive UE che toccano vari ambiti (dalla promozione nell’uso delle energie rinnovabili ai criteri comuni per evitare commercio sleale tra imprese nella filiera agricola e alimentare, ma anche norme comuni per la tutela del diritto d’autore nel mercato unico digitale tra le altre). Accanto a questa abbiamo una seconda Legge, la più impegnativa perché è al primo esame alla Camera, che è la Legge Europa la quale va sanare le procedure d’infrazione in atto nel nostro Paese.

Le procedure d’infrazione perché avvengono?

Perché o non si rispettano o si è in ritardo nel recepimento delle direttive comunitarie. Le infrazioni, va ricordato, vanno a danno del nostro Paese. Prendiamo le discariche abusive, grazie alla UE l’Italia è ‘obbligata’ a sanare questa piaga nel Paese. E così molte altre infrazioni che ci pongono in svantaggio magari degli sltri Paesi che le hanno già adottate. Dobbiamo pensare che siamo in un mercato ‘comune’ e dobbiamo dare alle nostre imprese gli stessi strumenti per competere. Spesso si legge il lavoro europeo come quello di un ‘tiranno’ sugli stati membri. In realtà come Paese noi partecipiamo a scrivere norme e regole comunitarie per evitare che vi siano squilibri tra un Paese e l’altro che portino svantaggi (per esempio il dumping fiscale, tematica al centro del dibattito oggi, per cui una diversa fiscalita dentro il mercato comune europeo porta a una concorrenza sleale) I principi cardini del prossimo piano di bilancio quinquennale UE vanno nella direzione di sviluppare una società più innovativa per creare più occupazione (il piano digitale, il Piano Green e dell’economia circolare che lasci meno ‘tracce’ nell’ambiente e costi meno alle imprese, il Piano Sociale per aiutare i giovani più svantaggiati e innovare l’istruzione – questi sono alcuni ‘pilastri’ del Piano comune. Ogni Paese può però trovarsi in ritardo nell’attuare le nuove direttive, che vanno sempre approvate dai parlamenti nazionali, per questo arrivano le procedure di infrazione ricordano a tutti gli impegni presi per non essere sanzionati.

Tanti Paesi dunque ma con obiettivi comuni.

Si, questa è l’Unione Europea. Uno spazio comune interconnesso, una grande orchestra dove si tutelano le diversita ma si scopre anche l’unità del cammino, Tutti siamo collegati sul piano economico e culturale ma anche per la salute come la pandemia Covid ha ampiamente dimostrato.

Rispetto al Recovery Fund che cosa ha fatto la vostra Commissione e come lavorerete?

Da fine maggio a fine luglio la mia Commissione ha svolto circa 45 ore di Audizioni con tutti i soggetti in campo: da economisti, giuristi, esperti in vari settori (bancari, finanziari, innovazione tecnologica, ambientale educativa) e Commissari della Commissione europea, oltre che i nostri Ministri. Abbiamo preparato i temi per il vertice del 17 e 18 giugno ed approfondito criticità ed opportunità che si presentano oggi per l’Italia e come utilizzare al meglio i fondi europei. Da settembre seguiremo i lavori di preparazione del Piano di Ripresa per l’Italia che verrà poi votato in Aula e portato a Bruxelles entro il 15 ottobre. La funzione della nostra Commissione è quello di portare a conoscenza del parlamento gli approfondimenti su cui poi le forze politiche sono chiamate a fare le scelte.

Lei che obiettivi si pone oggi?

Oltre a quello di lavorare bene in Commissione, creando un clima di cooperazione tra maggioranza e opposizione, c’è anche un mio interesse nel poter contribuire a rafforzare le relazioni europee così che venga mantenuta e si accresca la fiducia verso il nostro Paese. Certo che la fiducia dobbiamo coltivarla anche noi per primi però, credere nelle nostre forze e capacità come territorio, penso al Trentino, ma anche come Paese Italia, avere fiducia insomma in noi, mettere a disposizione la propria energia, morale e civica, come si ha spronato a fare il Presidente Mattarella, per accrescere la capacità di ripresa dei nostri territori.

Emanuela Rossini
Emanuela Rossini