Ivica Kostelić infiamma l’ultima notte prima della 3Tre
Ivica Kostelić infiamma l’ultima notte prima della 3Tre
400 ospiti e un clima di grande festa al Salone Hofer, con sette Maglie Fulmine sul palco e il campione croato scatenato nella sua seconda vita da musicista: una memorabile serata di gala per l’evento di Campiglio
Un’altra magia di Campiglio, l’ennesima, si è realizzata nella serata di gala alla vigilia della 3Tre, al Salone Hofer, dove circa 400 invitati hanno goduto un vortice di suggestioni, emozioni e musica.
Prima le suggestioni di un mito come Zeno Colò, nel centenario della sua nascita, con un omaggio recitato da dedicare al campione dell’Abetone ed allo sci dei pionieri. Poi le emozioni di ben sette campioni e vincitori della 3Tre sul palco per il rito della Maglia Fulmine, il cimelio esclusivo riservato a coloro che hanno almeno una volta trionfato sul Canalone Miramonti: Alberto Tomba, Marc Girardelli, Ivica Kostelić, Piero Gros, Giorgio Rocca, Ivano Edalini e Henri Bréchu, tutti insieme.
Maglie Fulmine
Infine, le note sfrenate di Ivica Kostelić, il quale terminata la carriera sulla neve se ne sta regalando un’altra da musicista, rocker trascinante che ha conquistato il pubblico con la sua chitarra e la sua simpatia, divenendo l’autentico mattatore della serata. Un campione che ha saputo reinventarsi, “d’altronde lo sport è questo, ha il potere di rendere le persone migliori”, ha spiegato l’asso croato.
La foto dei sette fuoriclasse sul palco con il Presidente della 3Tre Lorenzo Conci avrà un posto di riguardo tra le “memorabilia” del grande evento di Campiglio. Ma Albertone Tomba ha preferito parlare di domani e non di ieri: “Prepariamoci a questa 3Tre con tante speranze. Magari con lo stesso podio di Zagabria ma a ruoli invertiti e il nostro Vinatzer primo. Oppure Gross, forse è il suo giorno. Comunque sia, che sia Italia”, ha detto.
Vicino a lui Marc Girardelli, fenomeno poliedrico in un’epoca in cui era l’Italia a dettare legge tra i pali stretti: “Io ero forte e completo, certo – ha raccontato Marc – ma quando arrivava Alberto, bisognava mettersi da parte”. Tanti ricordi ai quali dedicare un brindisi, con le bollicine Ferrari, assaporando i piatti prelibati degli chef stellati: a Campiglio ogni cosa è speciale, non solo lo slalom.