La mia riflessione sul consiglio comunale

di Michela Maestri

Ho letto con stupore “tanto peggio tanto meglio” e mi sento in dovere di spiegare al consigliere di maggioranza che il compito della minoranza non è di certo quello di sostituirsi alla maggioranza.
Se ho letto con attenzione il Suo intervento ben 11 consiglieri di maggioranza hanno dichiarato di essere incompatibili e, pertanto, di non poter presenziare alla votazione della variante al PRG.
I consiglieri di minoranza avrebbero dovuto fare lo stesso consentendo così la nomina di un commissario ad acta che avrebbe adottato il PRG, siccome non l’hanno fatto allora sarebbero dei cattivi amministratori interessati solo alla poltrona.
Mi pare che qui si voglia far passare il messaggio che il bue può dare del cornuto all’asino!
In realtà la questione assurda risiede nei numeri della maggioranza che ha visto la dichiarazione di incompatibilità di ben 11 consiglieri e l’impossibilità pertanto di svolgere il lavoro per la quale la cittadinanza li ha incaricati perché quasi tutti hanno un interesse dichiarato nella delibera. La questione quindi non è se i consiglieri di minoranza abbiano o non abbiano agito correttamente ma che l’attuale maggioranza non è stata in grado, a causa delle incompatibilità, di adottare il PRG.
La domanda, quindi, e’:  si può amministrare un comune e non essere in grado di adottare una delibera?
Non solo!
È assurdo che si speculi su questa vicenda affermando che la minoranza non avrebbe consentito l’approvazione del PRG solo per questioni elettorali perché in realtà sono le tempistiche della maggioranza che fanno sorgere sospetti. L’attuale maggioranza ha avuto 5 anni di tempo per portare e adottare il PRG in consiglio comunale e quando lo porta? Un mese prima del semestre bianco!
Delle due l’una o non si è stati in grado di amministrare perché nessuno porta un documento programmatico così importante a sei mesi dalle elezioni oppure si sta tentando una carta elettorale!
In ogni caso bene han fatto a mio avviso i consiglieri di minoranza sia la prima che la seconda volta ad impedire tutto ciò, anche perché se stavano a cuore i diritti dei censiti sarebbe stata una delle prime delibere da portare in consiglio in questi quattro anni e mezzo e non aspettare sei mesi prima delle elezioni!