La mia riflessione sulla modifica dello Statuto Comunale
Ho pensato più volte sull’opportunità di esternare il mio pensiero in merito alla proposta di modifica dello Statuto comunale sostenuta da alcuni abitanti di Madonna di Campiglio inserendo l’obbligo da parte del Sindaco di nominare almeno due assessori di cui uno con delega di vicesindaco scelti tra le liste elettorali della “Perla delle Dolomiti”.
Ci ho pensato più volte non certo perché il mio pensiero sia importante o autorevole, anzi, solo per evitare ennesime critiche negative, ma questa società è libera ed io esprimerò altrettanto liberamente il mio pensiero.
Mi pare, mi sembra, (ed uso il condizionale perché non ho certezze in tal senso) di notare come qualcuno usi la propria fame di importanza, di successo, la propria voglia di tornare ai vertici di palazzo strumentalizzando scelte e decisioni impopolari ma legittime come quelle prese dal Sindaco del Comune Pinzolo – Sant’Antonio di Mavignola – Madonna di Campiglio.
Quando nel 2006 l’allora assessore Massimo Collini propose la modifica dello Statuto inserendo l’obbligo per il Sindaco di nominare almeno un assessore tra gli eleggibili di Sant’Antonio si usciva da un lungo periodo che vide la frazione più piccola senza alcuna rappresentanza in seno all’Amministrazione comunale, semplicemente a causa dei numeri di Mavignola, semplicemente a causa di una democrazia giusta, giustissima ma nei momenti elettorali, penalizzante per Sant’Antonio, frazione con il minor numero di elettori del comune ed il minor peso economico e politico che senza rappresentanza si vedeva effettivamente accantonata con le proprie problematiche senza voci all’interno dell’organo esecutivo comunale. Ribadisco, fu una modifica proposta a salvaguardia della debolezza politica ed economica della frazione, niente di più.
Oggi (mi sembra) si stia perdendo tempo a seguire i vezzi politici della minoranza che utilizza scelte legittime anche se impopolari del Sindaco semplicemente per attaccare (non mi si dica che certi consiglieri di Pinzolo ci tengono così tanto alla garanzia di due assessori per Campiglio!, a meno di una ventata improvvisa di altruismo).
Mi si dica qual’è il Sindaco e l’Amministrazione comunale tanto sciagurata e folle da non dedicare risorse e interesse per la frazione motore del comune, anzi motore della valle… senza Madonna di Campiglio saremmo tutti quanti a coltivare patate piccole!!!… L’avere due assessori a Campiglio, secondo me, non fa una grande differenza, specie se l’Assessore ha la delega alle politiche sociali! ma a parte questo, e qui lo ammetto, esprimo un pensiero contrario a quello di un tempo, sarebbe ora e tempo passato di smetterla con campanilismi vecchi e inutili.
Gli equilibri di rappresentanza devono restare accordi politici e non imposizioni regolamentari a difesa dell’incapacità di coesione sociale, dell’incapacità di spendersi per essere rappresentati. Se l’attuale sindaco ha fatto delle scelte che una parte di popolazione non condivide, sarà lo stesso popolo che “punirà” la scelta con lo strumento democratico e legittimo delle elezioni amministrative successive e non con il ricorso della modifica della norma a garanzia di un diritto non diritto.
Per quale motivo un Sindaco non potrebbe decidere di nominare quale vice un censita di Sant’Antonio di Mavignola? Si, lo so, purtroppo è ancora difficile che un amministratore abitante di Pinzolo dedichi particolari attenzioni alle problematiche quotidiane di Campiglio o Mavignola e viceversa ma questo è un limite campanilistico che speriamo i tempi e le nuove generazioni sappiano limare, resto comunque del parere che Campiglio non abbia bisogno di tutelarsi modificando lo Statuto e che l’attuale vicenda non è altro che un affare politico di basso profilo.
Cordiali saluti,
Daniele Maffei