L”™Arte sbarca in periferia”¦
L’Arte sbarca in periferia…
Da Montagne, nelle Valli Giudicarie, si racconta
la bellezza del mondo
Nel weekend nella piccola frazione del comune di Tre Ville si rinnova l’appuntamento con
il teatro di narrazione grazie alla 9^ edizione di Montagne Racconta.
Può la “periferia” trasformarsi in centro? Probabilmente no, ma quel che è certo è che, grazie al festival Montagne Racconta, giunto quest’anno alla sua 9^ edizione, il nome del piccolo paese di Montagne ha fatto e fa il giro del mondo.
Un evento importante, frutto della collaborazione di un’intera comunità, che fa dei limiti della “marginalità” veri e propri punti di forza. Un appuntamento che si rinnova da venerdì 19 a domenica 21 luglio grazie alla collaborazione tra l’associazione Le Ombrie, il comune di Tre Ville e la Pro loco Montagne.
«In nove anni – spiega Michela Simoni dell’associazione Le Ombrie – Montagne Racconta e i laboratori di narrazione che organizziamo tra la primavera e l’estate hanno fatto crescere la rete di relazioni artistiche intorno al festival che è ormai conosciuto in ambito teatrale in tutta Italia».
Non solo questo però, perché l’attrattività del paese va ben oltre: «La dimensione di intimità e calore che si respira a Montagne – prosegue Simoni – diventa terreno fertile non solo per la tre giorni di festival, ma per le residenze artistiche da cui, negli anni sono usciti importanti spettacoli che hanno girato i teatri italiani».
«Questo investimento culturale faticoso per una piccola, ma tenace, realtà come la nostra –commentano i promotori – ha fatto conoscere Montagne, ha portato una ventata di vita e di relazioni che fanno guardare al futuro di questo paese con più ottimismo; ha regalato a noi e al pubblico del festival tante emozioni e la possibilità di crescere come comunità. Perché non dimentichiamo che senza il supporto di tanti volontari Montagne Racconta non sarebbe possibile».
L’onere e l’onore di dare il via al Festival andrà, venerdì, dalle 19:30 a “BlaBlaMountain – Energie giovani per una fucina di idee”: la presentazione di un format frutto del laboratorio curato da Sara Maino e dai giovani delle Valli Giudicarie. Dalle 21 largo poi allo spettacolo “La bellezza delle parole” di e con Roberto Mercadini: un excursus che va dall’esplosione delle lingue di Babele ai paradossi e prodigi del linguaggio. Dalle 22:30 spazio a Ginevra di Marco “Donna Ginevra e le Stazioni lunari” e il suo viaggio musicale volto a scoprire e riscoprire pezzi della tradizione popolare dal bacino del Mediterraneo fino alle coste del Sudamerica che sarà accompagnata da Francesco Magnelli (piano, magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, tzouras).
Diversi anche gli appuntamenti previsti nella seconda giornata del festival. Sabato sarà infatti la volta di volta di Icaro caduto uno spettacolo di e con Gaetano Colella – per la regia di Enrico Messina – che racconta una storia senza tempo: il complesso, delicato e meraviglioso rapporto che lega un figlio a un padre. Saranno poi due i momenti di presentazione dei Racconti dal laboratorio di narrazione a cura di Francesco Niccolini e Luigi D’ Elia. Il primo Storie itineranti. Parte prima – il viaggio – una passeggiata spettacolo la cui prenotazione è obbligatoria telefonando al 349.3512350 – si terrà alle 10. Il secondo, “L’orto”, prenderà il via alle 19.
Nella stessa giornata, alle 17, verrà presentato anche il romanzo “Il lupo e la farfalla” tratto dallo spettacolo La grande foresta di Francesco Niccolini. Il compito di divertire e animare il paese, dalle 23, andrà invece alla magia del folk e della world music de I Matti delle Giuncaie.
Infine, non mancano i momenti di animazione per i più piccoli. Sabato dalle 14 alle 18 torna l’appuntamento con il Prato delle meraviglie e dalle 15:30 “I nuovi racconti di Gloria”.
L’edizione 2019 di Montagne Racconta si chiuderà domenica con la passeggiata-spettacolo “Zanna Bianca della natura selvaggia” di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia con Luigi D’Elia. (Ritrovo alle 10:30 – prenotazione obbligatoria al 349.3512350).
“Un giorno l’amore per il racconto ha incontrato la volontà di un paese di continuare ad esistere. Ed è nato Montagneracconta.
Per rendere questo luogo ancora uno spazio di relazione. Per fare di un festival di narrazione tempo di vita per un’intera comunità.
Per condividere la magia di questa dimensione con chi ha la tenacia di arrivare fin quassù.
Trasformare un evento teatrale in occasione di incontro e contaminazione vuol dire resistere. Resistere al vuoto e alla superficialità degli sguardi.
Resistere all’oblio delle storie che durano il tempo di un like. Resistere alla barbarie mediatica regalandosi il tempo di narrare, ascoltare e incontrarsi tra le storie.
Perché tutti, anche quassù, siamo responsabili della bellezza del mondo”.