Le scelte urbanistiche della città di Trento rischiano di penalizzare la periferia
Nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area ex Sit a Trento, quello che attualmente è un parcheggio nei pressi del ponte di san Lorenzo e della stazione della funivia di Sardagna a Trento, diventerà la nuova stazione delle autocorriere (RaiNews 14/02/2023).
Nel Bollettino d’informazione della sezione trentina di “Italia Nostra” l’arch. Manuela Baldracchi mette in guardia sulle conseguenze negative (leggere >>>) che uno spostamento di 800 metri dalla stazione dei treni avrebbe sulla mobilità delle valli trentine, e quindi anche delle Giudicarie.
“Se l’Amministrazione comunale avesse ben chiaro il concetto di mobilità pubblica integrata (corriere-bus-tram-car sharing-bici ecc.) non sarebbe così convinta del progetto di spostamento della stazione delle autocorriere a 800 metri dalla stazione ferroviaria, proponendola come dilatazione del sistema integrato, immaginando che chi arriva in treno debba percorrere a piedi, magari con valigia appresso, quel tragitto (un domani magari dotato di corsia mobile!). La motivazione per tale assurda localizzazione è quella della posizione ideale per chi, arrivando in città con la corriera, dovesse prendere la funivia per il Monte Bondone. Ma vogliamo fare due conti? Quante persone che scenderanno dalle autocorriere saranno dirette verso il Bondone? E quante invece, arrivando in città in treno, dovranno percorrere 800 metri a piedi per trovare la corriera verso le principali località turistiche del Trentino?”
Vigiliamo tutti affinchè una scelta “Trentocentrica” non penalizzi pesantemente il futuro della periferia.