Lettera a Campane di Pinzolo
Caro Campane di Pinzolo,
ti scrivo ringraziandoti per la splendida vacanza che ancora una volta Pinzolo, la val Rendena e tutti i suoi abitanti hanno saputo regalare a me ed alla mia famiglia. Le persone che ogni hanno incontriamo, dai negozianti ai gestori dei rifugi, sono sempre squisite: gentili e professionali. E non so per quale magia, le tue montagne sono ogni anno sempre più meravigliose: ogni volta che mi fermo ad ammirarle, scorgo un pinnacolo nuovo, una nuova sfumatura di colore, un nuovo dettaglio che non avevo saputo osservare l’anno prima.
Spero però che vorrai perdonare una mia piccola critica che, ti assicuro, vuole essere sinceramente costruttiva.
Sfogliando il programma delle iniziative, questa stagione non sono riuscito a scorgere nessuna serata dedicata alla montagna. Capisco che siano tanti i palati da soddisfare, ma come è possibile dimenticarsi proprio dell’anima della valle? C’è di tutto, dalla baby dance al raduno di una nota squadra di calcio, ma poco o nulla in cui si parli di montagna. Dimenticanza? Difficoltà organizzativa? Forse … ma credo che dobbiamo rammentarci che se la val Rendena è una meta turistica, è grazie a quei meravigliosi pezzi di dolomite e granito che la circondano, e sono le storie di chi li ha saliti, ad averli resi celebri.
Mi ricordo che l’anno scorso ho assistito ad una bellissima serata sulla storia dell’alpinismo in Brenta presentata nientemeno che da Ermanno Salvaterra (a proposito: quando sono tornato a Bologna, ed ho raccontato agli amici che condividono la passione per l’arrampicata, di aver conosciuto e parlato col Salvaterra, quelli non volevano crederci … curioso che proprio a casa sua non venga valorizzato un personaggio del genere).
Guardandomi attorno vedo che tante altre località di montagne, anche meno rinomate, o che non hanno a disposizione una meraviglia come il Brenta, sono prodighe di iniziative dedicate alle vette, all’alpinismo, alla letteratura di montagna, ai film e documentari. Mi permetti di ricordarti le varie “Cortina in croda”, “Tra le rocce e il cielo” in Vallarsa, “Alpitudini” di Molveno, “Passione Verticale” di Courmayeur, solo per farti qualche esempio.
Non posso credere che Pinzolo non abbia le idee, le capacità e le risorse non dico per organizzare qualcosa di simile, ma anche solo per dedicare qualche serata del programma estivo all’alpinismo; soprattutto se penso a tutte i personaggi che vivono in zona che avrebbero ben più di qualcosa da raccontare.
L’anno prossimo ricorrerà un anniversario importantissimo: 150 anni da quella prima traversata del Brenta da parte di John Ball, che ha sancito la nascita dell’esplorazione del gruppo (ed, aggiungo, del turismo!). Confido che Pinzolo, e tutta la valle, non si lasci sfuggire l’occasione di celebrare adeguatamente questa ricorrenza. Penso, ad esempio, ad una rievocazione di quell’avventura, magari proprio il 23 luglio 2014, o ad una serie di incontri che sappiano raccontare al turista, sia alpinista che tranquillo villeggiante, quali passioni si celino dietro la salita di quelle torri, pilastri e placche che sono le montagne di Brenta, magari dando la parola proprio a quei personaggi che quella storia l’han fatta.
Sperando di non essermi dilungato troppo, ti saluto ed a presto!
Lorenzo Minganti