Lettera da Brescia sull’Ecomostro

di Mattia

Pubblichiamo la lettera che ci ha mandato un nostro carissimo lettore bresciano, che da 20 passa le vacanze a Pinzolo. Sotto una mia breve risposta (Marco Salvaterra)

Salve,
sono Mattia, un "bresciano" propietario da 20 anni di un piccolo appartamento a Pinzolo e (contro i miei interessi), sulla questione ecomostro, vorrei fare una brevissima analisi -.
Non mi pronuncio subito sulla convenienza o meno dell’ecomostro. lo farò dopo; prima voglio dire questo:
Pinzolo, grazie alle speculazioni edilizie passate, è diventato, nel tempo, un paese dormitorio, disseminato di condomini e palazzine di proprietà bresciana o milanese; puntualmente disabitati per 11 mesi all’anno.
L’"oculata" strategia edilizia delle amministrazioni che si sono succedute sulle care poltrone di Pinzolo ha portato ai seguenti risultati:
1. selvaggia crescita edilizia
2. spropositato aumento del valore delle abitazioni al metro-quadro
3. concentrazione della ricchezza nelle mani dei gruppi del "mattone" (amministratori compresi)
4. impoverimento sociale e culturale (i giovani di Pinzolo non possono permettersi un appartamento da 5.000,00 euro al metro e sono costretti ad emigrare altrove)
Questo "imbarbarimento" è dovuto in particolare alla dissennata scelta di permettere la costruzione di "mostri" destinati a seconda o terza casa senza rendersi conto del peso urbanistico e di urbanizzazione trasferito sulle spalle dei residenti che, loro malgrado, ne subiscono per primi il carico.
Pinzolo avrebbe dovuto piuttosto copiare dai vicini altoatesini: la loro politica di sviluppo turistico ha previsto la dotazione di strutture ricettive (alberghi, garnì ecc) destinate al vacanziere non allo speculatore. La Val Gardena, ancor oggi, è dei gardenesi! Se volete andarci, italiani o tedeschi che siate, siete benvenuti ma potete farlo solo in vacanza! Non potete comprarvi uno chalet o un terreno! Non ve lo permettono.
A Pinzolo è stato fatto il contrario con il risultato che il paese si è popolato di forestieri (con grosse possibilità economiche sono diventati proprietari) e spopolato di residenti (che con ridotte possibilità economiche hanno dovuto lasciare).
Ora, tornando all’ecomostro, io non trovo poi così negativo che si decida di costruire un albergo. Quantomeno sembra un danno minore. Mi sembra anzi un inversione di tendenza che, dopo la giustissima legge sulle seconde case (legge Gilmozzi, credo), cerca di dare uno stop all’espansione di aree residenziali.
Una località turistica che avrà il collegamento con Campiglio (ahimè!) non può costruire solo case, anzi! dovrà pur dotarsi di strutture ricettive; che a Pinzolo sono veramente carenti (nel numero non nella qualità).
Ma prima ancora dovrebbe munirsi delle elementari strutture che permettono ad una società di maturare una propria identità!
Dov’è finito il cinema? Dov’è la palestra? E il teatro? Un museo? È un centro congressi quello costruito in piazza o un astronave marziana? Cosa fate fuori stagione, aspettate davanti alla stufa che venga natale?
Smettetela di svendere il vostro territorio ai miei paesani, difendete la vostra identità, le vostre origini, i vostri interessi!
In ultima analisi voglio dire due cose rivolgendomi al "giornalista" Marco Salvaterra. Non vorrei che tanta tenacia nell’affermare valori ambientalistici, soffermandosi su casi ben precisi ed arbitrariamente selezionati, non nascondessero degli interessi di parte a vantaggio di un ala politica ben individuata. Fosse così, l’interesse generale sarebbe, come spesso accade, solo un pretesto per far prevalere il proprio.
Un indizio in questo senso l’ho colto vedendo la foto della chiesa di San Vigilio con la freccia dell’allocazione del futuro albergo. Chi conosce la zona sa che il terreno in questione è ben lontano dalla "danza macabra"; chi non lo conosce pensa che la costruzione gli venga edificata a fianco.
Mi sembra un giochino a cui i giornalisti (soprattutto quelli di rete 4) ci hanno abituato: con un dettaglio ci vogliono confondere e fuorviare; basta cambiare la prospettiva di qua, non mettere due virgole di la, usare un accento laggiù, omettere di dire questo quassù… e l’"artifizio" è fatto.
So che non sarò apprezzato da parte della redazione, ma gradirei che questa mia mail fosse pubblicata sul vostro apprezzato portale.
Saluti
Mattia

Carissimo Mattia,
innanzitutto ti rigrazio sia per la visita a CampanediPinzolo.it che per la lettera. Permettimi una breve risposta.
Sono d’accordo con te per quanto riguarda la politica di sviluppo diversa seguita da molte vallate dell’Alto Adige. Rispetto alla nostra zona hanno avuto però il vantaggio della minore pressione esercitata dagli speculatori e dalla domanda di seconde case. Un conto infatti è avere zone molte ricche, come Brescia, Cremona, Milano a 100-200 km, un conto è trovarsi a 230-330 km (in genere le seconde case si acquistano vicino alla prima). Poi il sentimento anti-italiano (lo dico senza malizia) è storicamente forte. Loro ricordano bene i sorprusi subiti nel Ventennio, quando molte proprietà (es. castelli) passarano agli italiani! Poi hanno una legge provinciale (tipo Gilmozzi) che limita l’acquisto a non residenti. Comunque anche loro, negli ultimi anni stanno vivendo problemi simili: immobili dai costi così elevati che solo i ricchi cittadini si possono permettere!
Ribadisco che il problema principale di Pinzolo e dintorni è l’esorbitante presenza di seconde case, e che nemmeno la legge Gilmozzi è riuscita a frenare. Speriamo lo faccia almeno la crisi profonda del mercato!
Riguardo alla mancanza di cinema e teatro concordo in pieno. Non mi pronuncio sull’aspetto esteriore del centro polifunzionale, ma vorrei che fosse finito in fretta e gestito poi al meglio!
Per quanto riguarda il mio impegno contro l’ECOMOSTRO, non credo sia di parte. Anche perchè, ahimè, in questo caso la prima colpa fu della giunta "Mancina". Poi ti dirò che a livello locale, mi interessa poco il colore politico. Mi interessano più le scelte, i fatti concreti. E penso che quello che sta facendo l’attuale maggioranza sia un errore gravissimo, che pagheremo in futuro. Un conto sono gli alberghi (che qualificano la località e creano occupazione e sviluppo diffuso), un conto i mega-villaggi che arricchiscono pochissimi, favoriscono una massiccia immigrazione stagionale e magari tra 10 anni, da hotel si trasformano in mega residence.
Siamo poi sicuri che Pinzolo e alta Valle abbiamo bisogno in questo momento di un incremento di posti letto del 30-40%?
Per quanto riguarda il trucchetto della foto stile "Rete 4", ti invito a fare un sopralluogo: è esattamente lì.
Continuerò a battermi contro questa ennesima speculazione edilizia, e ringrazio tutti quelli che mi hanno inviato il loro sostegno.

Marco Salvaterra – Pinzolo