Lettera del Sindaco sulla questione Centrale di Nambrone
Succede che in Italia vengano arrestati politici corrotti, gente che ha rubato. Succede che la gente si faccia un opinione pessima di tutto il mondo amministrativo pubblico.
Succede però che in Italia molti politici e amministratoti pubblici lavorino quotidianamente per il bene Comune con onestà ed impegno.
Succede che spesso questi siano proprio i Sindaci delle nostre città e dei nostri paesi più o meno piccoli.
Succede, ed è successo a me, di finire nella cronaca locale come se avessi fatto qualcosa di male per il Comune di Pinzolo, che amministro da sette anni con grandi risultati in termini di opere pubbliche, di sostegno all’economia, di cultura, di turismo, di sport, di sostegno alle associazioni locali, in sintesi di vivibilità dei nostri paesi.
Succede che venga scatenata, con notizie parziali e molto spesso false, una polemica confusa che mi fa passare per qualcuno che ha “rubato” qualcosa al proprio Comune.
La mia esperienza amministrativa pubblica dice il contrario. Quindi le accuse che mi vengono mosse sono infondate e mirate, per fini politici di qualcuno, a colpire me e l’amministrazione che guido mettendola in cattiva luce.
Succede così, che per fare un po’ di chiarezza, diventi indispensabile scrivere questo pezzo.
La vicenda della centralina del Cinglo, sul Comune di Carisolo (sì su un altro Comune rispetto a quello che amministro) in estrema sintesi è la seguente.
Dei privati nel 2007, mentre io non ero Sindaco, hanno acquistato, all’asta, da una società del gruppo Enel la vecchia centralina del Cinglo.
Nel gennaio 2008 il Comune di Carisolo, solo per se stesso, ha presentato una domanda per realizzare una centralina in località Cinglo tutta sul proprio territorio amministrativo.
I privati che avevano acquistato la vecchia centralina, alla luce della normativa in vigore che premia in caso di più domande quella più efficiente, erano certi e sicuri di ottenere la concessione provinciale per produrre energia elettrica. Per cui presentarono una domanda in concorrenza con il Comune di Carisolo (che per altro ritirò la propria) ed ottennero poi il via libera per produrre energia.
Nel 2009 uno dei soci della società Nambrone srl che aveva acquisito la ex centralina del Cinglo nel Comune di Carisolo mi chiese se mi interessava investire nel settore energia in quanto necessitavano dei fondi di capitale.
Io analizzai la seguente situazione:
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Il Comune di Pinzolo, così come ogni altro soggetto pubblico o privato, non poteva più, per legge, presentare alcuna domanda di concessione o vantare diritti o veti sulla domanda della Società;
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Il mio ruolo di Sindaco non centrava nulla. Infatti il Comune di Pinzolo non doveva rilasciare alcun atto in quanto il rilascio della concessione a produrre energia elettrica è di esclusiva competenza della Provincia Autonoma di Trento ed inoltre poiché tutte le opere erano sul Comune di Carisolo solo quest’ultimo doveva rilasciare concessioni edilizie, servitù e quant’altro;
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Se avessi detto no alla proposta di investimento il risultato sarebbe stato semplicemente ed inevitabilmente che l’offerta sarebbe stata fatta ad un altro investitore privato.
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Qualcuno potrebbe pensare che avrei potuto chiedere di diventare socio come Comune di Pinzolo. Ciò è irreale in quanto nessun privato farebbe mai entrare come socio un Ente pubblico per i vincoli e le ingerenze che questo comporterebbe.
Quindi la situazione era questa ed ho deciso, in piena legittimità e come libero cittadino privato, di diventare socio di capitale della Nambrone srl.
Facendo un passo indietro occorre ora fare una parentesi in merito alla delega che ho dato al Sindaco di Carisolo, sempre nel 2009, per rappresentare anche il Comune di Pinzolo in una conferenza dei servizi inerente la pratica di concessione delle autorizzazioni a favore dei privati. Il ruolo dei Comuni era semplicemente quello di dare un parere, non vincolante, all’interno della procedura di esclusiva competenza provinciale ed è falso far credere che il Comune potesse far propria la domanda dei privati.
Il Comune doveva dichiarare, come stabilito dalla legge, solamente “se sussistevano prevalenti interessi pubblici ad un diverso uso delle acque chieste in concessione rispetto a quello idroelettrico, nonché se sussisteva un prevalente interesse ambientale incompatibile con la derivazione proposta”.
Diego Tisi Sindaco di Carisolo (territorio su cui è ubicata l’ex centralina), anche per conto di Pinzolo, non fece altro che constatare la situazione reale dichiarando che non esistevano usi diversi delle acque rispetto a quello idroelettrico ne particolari interessi ambientali. Tale dichiarazione, data formalmente in maniera non corretta, risulta nella sostanza corretta, vera e reale.
Mi preme precisare anche che per ragioni di riservatezza ho utilizzato una “fiduciaria”. Qualcuno potrebbe chiedersi perché? Semplice già nel 2005 hanno messo gli affari personali e legittimi di mia moglie, e tra l’altro risalenti al 2004 quando non ero ancora nemmeno candidato Sindaco, sul giornale strumentalizzandoli e facendoli passare come atti disdicevoli. Questa volta avrei voluto evitare, cosa che poi non è successa, di vedermi sul giornale quotidianamente per appunto fatti personali e pienamente legittimi.
Infine faccio ai lettori una domanda la cui risposta conferma sicuramente la mia teoria e cioè che tutto questo polverone è strumentale e architettato per colpirmi personalmente con il fine di commissariare il Comune.
La domanda è semplice. Chi mi accusa cosa ha fatto dal 1994 ad oggi per permettere al Comune di Pinzolo di realizzare questa centralina? Alcuni sono stati al “comando” del Comune di Pinzolo dal 1994 in poi per anni.
La risposta è niente. Dal 1994 al giorno che sono diventato Sindaco non è stata fatta alcuna domanda di derivazione, nessuna lettera, niente di niente. L’opera non è nemmeno stata messa nei programmi elettorali degli ultimi lustri, compresi i miei.
Ma questo perché? Io leggo solo una risposta: la centralina era ed è su Carisolo e solo questo Comune poteva eventualmente fare qualcosa.
Il Sindaco
William Bonomi