L’Uomo del Fiume. San Vigilio tra storia e leggenda
L’Uomo del Fiume, lo spettacolo che narra di San Vigilio, tra la leggenda che lo indica martire in Val Rendena e la storia del terzo Vescovo di Trento che si prodigò per portare il Vangelo nelle valli trentine, è stato rappresentato a Giustino il 14 agosto, dopo che essere stato messo in scena nel corso dell’estate a Spiazzo Rendena, paese dove secondo la tradizione venne martirizzato ed a Carisolo. La facciata dell’antica chiesa parrocchiale nella prima parte e poi l’interno sono stati palco e sfondo ideali. Vissuto tra il 355 ed il 405, è una figura centrale della Chiesa trentina e non solo. A narrare la sua vicenda avventurosa e coinvolgente, è un cantastorie del Millecinquecento, l’uomo del fiume come si fa chiamare, che spostandosi lungo il corso dei fiumi raggiunge città e borghi dove narra le sue storie che raccoglie in ogni dove. Venuto a conoscenza della storia di San Vigilio e rimanendone affascinato, assolda comparse nelle piazze per rappresentarla. Nella ricca narrazione si fa riferimento anche ai tre missionari martiri nel 397 a Sanzeno in Val di Non, Martirio, Sisinio ed Alessandro. San Vigilio è ricordato per la clemenza nei confronti dei loro uccisori. Sulla scena compare anche San Ambrogio, Vescovo di Milano che fu per Vigilio guida ed amico così la madre Massenzia ed i suoi fratelli Claudiano e Magoriano. Suggestiva la rappresentazione del leggendario martirio da parte dei pagani dopo che lui abbattè la statua di Saturno che stavano adorando. Una delle popolane invitata a rappresentare la scena dal cantastoria prende le difese dei pagani. A portare in scena questa figura è l’attrice Antonella Franchini di Giustino, il cantastorie è impersonato dall’attore Gigi Ottoni mentre San Vigilio è reso da Alberto Gamberini. Tutti gli altri personaggi sono stati impersonati, nelle rappresentazioni di Spiazzo e Giustino dagli attori della Filodrammatica di Giustino ed a Carisolo da volontari del paese. Tutti in scena, sentendo il ruolo di tramite importante per far conoscere al pubblico, coinvolgendolo, la storia di questo grande santo che ancor oggi ha tanto da insegnare. La regia è dell’immancabile Brunetto Binelli che da diversi anni sta mettendo in scena le storie della tradizione locale, a partire dalla Danza Macabra dipinta dai Baschenis sulle facciate di diverse Chiese della Val Rendena, le vicende del fronte dell’Adamello durante la prima guerra mondiale, riuscendo sempre nel non facile obiettivo di narrare in maniera avvincente, suggestiva ed emozionante i fatti salienti della storia locale. Ad introdurre la serata, Lionello Frizzi, presidente della Pro loco di Giustino. Lo spettacolo è stato molto apprezzato dal pubblico che ha riempito prima il sagrato e poi la Chiesa parrocchiale di Santa Lucia a Giustino, applaudendo e complimentandosi alla conclusione della serata.