Madonna di Campiglio – Distretti famiglia trentini: una storia di innovatori
Il meeting si è tenuto oggi a Madonna di Campiglio
Un evento partecipato, splendidamente incorniciato dalle Dolomiti di Brenta, e arricchito da numerose testimonianze, quello di oggi al Rifugio Patascoss a 1.712 metri di altitudine, aperto dai saluti del sindaco del Comune di Pinzolo, che ha ceduto poi la parola a Roberto Marino, già Capo del Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha ricordato il lungo percorso di storia di queste politiche familiari, arricchito da alcuni ingredienti: “l’associazione tra la coesione sociale e le politiche familiari; il valore aggiunto delle persone che sono in grado di dare concretezza alle politiche; l’innovazione e la lungimiranza delle politiche familiari”. Ha preso poi la parola il presidente del Parco Adamello Brenta che ha parlato del “diritto dei bambini a stare bene nella natura, dalla quale traggono molti più virtuosi insegnamenti, rispetto al mondo dei social network”, ed infine ha presentato “un progetto nuovo e cioè la mappatura dei sentieri trentini adatti alle famiglie e ai diversamente abili.”
In apertura il presidente APT Madonna di Campiglio, ha parlato dell’economia turistica locale e ha accennato ai nuovi progetti, dalla card Pinzolo ad una card rivolta ai residenti. Poi ha preso la parola Elizabeth Gosme direttrice della Confederazione delle Organizzazioni familiari dell’Unione Europea: “Coface è nata con la Comunità Europea ed ora vanta decine di associazioni aderenti in 23 Paesi europei. Da Bruxelles lavoriamo per l’Europa su vari temi: educazione, pari opportunità, discriminazioni, coesione sociale: “Dopo 70 anni di welfare si trovano aiuti alle famiglie con poco coordinamento e invece serve un approccio olistico. Le famiglie hanno bisogno di un mix tra “risorse, tempo, servizi”. Di recente UE ha lanciato il progetto “Care” (Cura) per sostenere le famiglie nella conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Per quanto riguarda il “tempo” si sta lavorando sull’allungamento dei tempi di congedo maternità/paternità con il varo di nuove leggi europee”.
Presente oggi anche Luciano Malfer dirigente generale dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale, che ha esordito con i recenti dati sulla natalità nei quali la nostra provincia si posiziona ad un buon livello: “In Trentino è stato notevole il lavoro fatto, dal Piano strategico per il sostegno alla natalità al Libro bianco, dai distretti famiglia, alle certificazioni. In 10 anni le famiglie con 1 figlio sono calate, mentre sono aumentate le famiglie con 3 o più figli, che sono cresciute del 30%. I distretti sono un circuito economico, sociale e culturale in cui gli attori pubblici e privati entrano in gioco per il benessere delle famiglie. Ad oggi il Trentino si avvale della presenza – in rete – sul territorio di 16 Distretti famiglia territoriali, 4 Distretti Family Audit e di due Distretti tematici (sport, educazione) con oltre 1.636 aderenti complessivamente. Una grande rete con un capitale relazionale prezioso”. Malfer ha poi presentato i 19 Piani famiglia che mettono in campo 700 attività a favore delle famiglie ogni anno: dalla promozione dei marchi family alla comunità educante, dalla comunicazione al welfare territoriale. In finale ha aggiunto: “Ad oggi le piste innovative di lavoro sono tre: la sentieristica family (codificazione dei sentieri per famiglie residenti ed ospiti); l’analisi della performance dei distretti; la tassonomia integrata”.
Sono intervenuti a seguire anche Lia Tamanini del Servizio provinciale turismo e sport, che ha presentato “Trentino per tutti”, un progetto col fine di aumentare l’offerta in termini di accessibilità e rendere il Trentino più “inclusivo” per famiglie, giovani, anziani, portatori di disabilità. Il bando uscito punta a sviluppare attività nei parchi naturali, con le scuole e ottimizzare le offerte già pre-esistenti. Dopo l’intervento di Nicla D’Aquilio Funzionario Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette, Provincia autonoma di Trento, ha preso la parola la coordinatrice del Distretto Famiglia Val Rendena che ha presentato gli esordi del distretto nel 2010 in ambito economico-turistico “che riuniva comuni, rifugi, scuole di scii, impianti sciistici per trasformare un circuito economico in terra fertile di relazioni e dialogo, di idee visionarie e innovazione”. Ha poi aggiunto: “Gradualmente sono entrate a far parte del distretto realtà economiche, soprattutto private, e ad oggi coinvolge 7.000 famiglie e 40 organizzazioni. Gli elementi distintivi del distretto sono: territorio a vocazione turistica; il progetto “sentieristica family”, conciliazione famiglia-lavoro (attività di animazione, centri estivi, Baby little home), politiche di prevenzione alla violenza di genere, corsi “Genitori efficaci”.
Si sono succedute le testimonianze di vari comuni aderenti al “Network nazionale dei Comuni amici della famiglia”, tra cui il Comune di Cerete e l’Unione dei Comuni della Presolana, il comune di San Benedetto Val di Sambro il cui sindaco ha ricordato “siamo partiti dal basso, assieme ai comuni, per consolidare sensibilità e necessità e attivare azioni concrete a sostegno delle famiglie”, e il presidente dell’Unione dei Comuni Appennino Bolognese che ha annunciato la neo costituzione di un centro educativo per le famiglie “per renderle protagoniste della crescita sociale e culturale della nostra comunità”. Hanno concluso la presidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino, e la presidente ACLI Bologna. In conclusione è stata lanciata l’ottava edizione del Meeting dei Distretti famiglia che si terrà a Riva del Garda nel 2023.