Madonna di Campiglio, ecco il polo scolastico
Un intero paese stipato dentro una palestra grande come un campo da tennis, all’improvviso si ammutolisce. I bimbi dell’Istituto comprensivo Val Rendena intonano l’inno di Mameli ed un brivido percorre tutti coloro che in passato hanno condotto aspre battaglie perché la Scuola di Madonna Di Campiglio non venisse accorpata a Pinzolo, con i bimbi avanti e indietro in pullman, la neve, il buio, il gelo, le strade impraticabili e le frane.
Qualche mamma un po’ attempata ha i lucciconi, perché trent’anni sono lunghi, perché gli scolari di Campiglio hanno fatto lezione ovunque in un passato abbastanza remoto: in un residence, nella sala comune di un condominio. E ieri è stato un gran giorno per il paese: per i genitori di oggi e per quelli di ieri, per il corpo insegnante, per le amministrazioni e perché come ebbe a dire Calamandrei “soltanto la scuola può trasformare i sudditi in cittadini”.
Dopo l’illustrazione dell’iter progettuale della scuola da parte di Matteo Leonardi, sindaco di Ragoli, e le accorate parole di ringraziamento del sindaco di Pinzolo Michele Cereghini, il pragmatismo di Giorgio Butterini Presidente della Comunità di Valle delle Giudicarie: «le nostre priorità resteranno scuola, salute e viabilità» ha annunciato strappando applausi.
Quasi commosso Fabrizio Pizzini dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Val Rendena, il quale cita il bellissimo libro “La scuola di Bambù” di Gustav Urban: “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”, ha ricordato. E quella comunità gioiosa, raccolta dentro una palestra, ha colpito anche Giuliano Baldessari della Federazione Scuole Materne «del resto – ha chiosato – chi può scordare il vecchio detto che la scuola è palestra di vita?». Il governatore Ugo Rossi invita i bambini a fare un grande applauso agli operatori della scuola «senza il loro caparbio impegno tutto questo non esisterebbe», ha detto invitando i ragazzi a farsi carico della propria comunità e ad esser aperti ed accoglienti.