Mostra organizzata da Anffas a Tione

di Gianluca Leone

PERCHÈ NON ACCADA MAI PIÙ
RICORDIAMO

Nel 50° di fondazione, Anffas Trentino (Associazione di famiglie di persone con disabilità
intellettiva e/o relazionale) intende portare alla luce una pagina dolorosa- e spesso poco
conosciuta- della nostra storia: l’atroce progetto di eutanasia nazista compiuto a danno di
circa trecentomila disabili e malati mentali.
Il programma, noto come Aktion T4, fu una sorta di mostruosa prova generale della
Shoah: realizzato in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche,
ebbe inizio prima dei campi di concentramento e terminò addirittura dopo la Liberazione.
Nelle motivazioni che portarono prima alla sterilizzazione forzata, poi direttamente
all’uccisione dei disabili, si trova l’assurda giustificazione a tale aberrazione: il Governo di
Hitler poté infatti concepire un simile piano perché le sue idee poggiavano su basi
scientifiche, politiche e culturali diffuse all’epoca in Paesi civilissimi.
Partendo dai questi angoscianti fatti storici, la mostra permette di interrogarsi sui temi
dell’eugenetica, della scienza, dell’etica e delle politiche del potere ma vuole essere
soprattutto un monito per non dimenticare, perché la linea di demarcazione che ha portato
a queste derive ha, ancora oggi giorno, un profilo quanto mai labile.


DAL 13 AL 17 APRILE 2015
A TIONE
PRESSO IL CENTRO STUDI JUDICARIA
(Via Dante, 46)

Inaugurazione lunedì 13 aprile, ore 10.30


ORARI DI APERTURA

Lunedì- Mercoledì- Venerdì 10 – 12.00 15 – 17
Martedì- Giovedì 10 – 12.00
INGRESSO LIBERO

È possibile organizzare visite guidate, della durata di un’ora circa, ad orario da concordarsi
preventivamente chiamando lo 0461/407523 o scrivendo all’indirizzo f.gerola@anffas.tn.it

PERCHÈ NON ACCADA MAI PIÙ
RICORDIAMO

Che senso ha, dopo quasi settant’anni, tornare ancora a quel male assoluto che fu lo sterminio
nazista per narrare la vicenda terribile dell’uccisione dei disabili e dei malati mentali?
Perché tornare su cose che fanno stare tanto male?
Si potrebbe essere tentati di condividere la cinica dichiarazione del dott. Georg Renno (medico
nazista responsabile delle uccisioni avvenute nel castello di Hartheim, rimasto impunito) in
un’intervista rilasciata ad un’emittente austriaca nel 1988: “E’ passato molto tempo… un
giorno bisognerà pur farci una croce sopra.”
Troppo comodo! Si deve conoscere, anche se fare memoria può essere difficile e doloroso.
È necessario, non tanto per raccontare altre uccisioni, perché, di fronte ai dieci milioni di morti
nei campi di sterminio, 300 mila in più aggiungono ben poco, quanto piuttosto per la diversa
connotazione dei due stermini e per le domande inquietanti che l’eutanasia pone per il
presente e per il futuro.
Proprio per questo, in occasione del 50° anniversario di fondazione, Anffas Trentino Onlus
presenta alla collettività una mostra- ricerca itinerante dal titolo “Perche non accada mai più.
Ricordiamo”, che racconta dell’agghiacciante programma noto come “Aktion T4”.
Il progetto, fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah: realizzato in nome della
purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, ebbe inizio prima dei campi di
concentramento e terminò addirittura dopo la Liberazione.
Nelle motivazioni che portarono alla sterilizzazione forzata prima, poi direttamente all’uccisione
di bambini ed adulti con disabilità si trova l’assurda giustificazione a tale aberrazione: il
Governo di Hitler poté concepire un simile piano perché le sue idee poggiavano su basi
scientifiche, culturali e politiche diffuse all’epoca in Paesi civilissimi.
L’esposizione ripercorre, attraverso immagini e testimonianze, le drammatiche fasi di questa
triste vicenda, che non risparmiò nemmeno il Trentino.
Infatti, nello sterminio perpetrato, un episodio riguarda l’Ospedale Psichiatrico di Pergine, dal
quale partirono, in virtù di un accordo tra Governi, circa 300 italiani di madrelingua tedesca
alla volta della Germania.
Accanto alla ricostruzione storica degli eventi, la mostra intende stimolare il visitatore ad
interrogarsi sui temi dell’eugenetica, della scienza, dell’etica e delle politiche del potere ma
vuole essere soprattutto un monito per non dimenticare, perché la linea di demarcazione che
ha portato a queste derive ha, ancora oggi giorno, un profilo quanto mai labile.